Da mercoledì 29 marzo 2017 a venerdì 12 maggio 2017 a Padova, nella Sala dei Giganti a Palazzo Liviano, la compagine orchestrale locale proporrà tre lezioni-concerto tenute dal grande compositore leccese che rielaborano in modo innovativo e originale alcuni momenti della storia musicale, in un confronto al di là del tempo tra Haydn, Mozart, Beethoven e lo stesso musicista pugliese
Il primo a proporle è stato Marco Angius, direttore artistico e musicale dell’Orchestra di Padova e del Veneto, oltre ad essere uno dei massimi interpreti odierni del repertorio di musica contemporanea a livello internazionale. Stiamo parlando delle Lezioni di Suono, organizzate in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova lo scorso anno con Salvatore Sciarrino e giunte ora al secondo ciclo, protagonista il grande compositore leccese Ivan Fedele.
Questa formula permette agli spettatori di conoscere, approfondire e ascoltare la musica dei sommi geni del passato in un modo del tutto nuovo, evitando di osservarla attraverso la ripetitiva lente filologica accademica e avvicinandosi ad essa con il desiderio e lo scopo di trovarci tracce di flussi del sentire e del creare che arrivano da molto lontano e che proseguono oltre noi, attraversando e riattraversando noi e loro, in avanti e all’indietro e in diagonale. Così, tanto per fare un esempio, scopriamo che il Beethoven che conosciamo è, in realtà, il processo del suo farsi presente: è l’agglutinarsi, il condensarsi intorno alla sua musica di una miriade di pensieri e di meccanismi da essa messi in moto e che sono tuttora nuovissimi e incalzanti.
Tutto questo avviene grazie alla presenza di grandi compositori contemporanei capaci di calare gli spettatori in una realtà conoscitiva e di ascolto del tutto nuova, saldando l’intreccio della musica attuale con quella del passato. Un compito affascinante, ma anche complesso nella sua costruzione, che nell’edizione di quest’anno vede appunto Ivan Fedele, compositore tra i più conosciuti e apprezzati al mondo, con una lunga carriera alle spalle, e che attualmente è anche direttore della Biennale Musica di Venezia. Nel programma scelto per questa edizione di Lezioni di suono Ivan Fedele si confronterà con tre fra i più conosciuti compositori del passato: Haydn, Mozart e Beethoven. A ognuno di loro corrisponderà una lezione in cui l’orchestra, che si presterà anche a far sentire gli esempi musicali, eseguirà uno dei pannelli di Syntax, uno degli ultimi lavori orchestrali del compositore leccese. In questa composizione Fedele, anche se non cita nulla del materiale di quegli autori, si misura però con le linee di forza del loro potente linguaggio, considerandoli alla stregua di archetipi di modi creativi la cui portata comunicativa non si è esaurita, ma che al contrario è entrata a far parte del nostro immaginario sonoro.
Nella prima lezione, mercoledì 29 marzo 2017, verranno eseguiti Syntax 0.1 ([email protected]) e la Sinfonia n. 99 in Mi bemolle maggiore di Franz Joseph Haydn, con Fedele che si confronterà con le novità dirompenti portate da questo musicista al linguaggio musicale. È infatti nell’opera di questo compositore austriaco che trovano espressione per la prima volta, ma in modo quasi già compiuto, alcuni dei più forti desideri che animano la musica attuale. Primo fra tutti quello di plasmare il timbro del suono, con attenzione almeno pari a quella dedicata alla melodia e all’armonia, e di farne uno dei marcatori determinanti della forma musicale. Ma anche, in embrione, il desiderio di asciugare il concetto di tema delle sue ridondanze barocche, di portarlo verso la “figura” e già quasi al “gesto”.
Nella seconda lezione, in programma venerdì 21 aprile 2017, ascolteremo Syntax 0.2 ([email protected]) e la Sinfonia n. 38 “Praga” in Re maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart. Con il sommo genio salisburghese, Fedele ci condurrà lungo un altro percorso: nel secondo pannello di Syntax, infatti, i procedimenti compositivi di Mozart vengono indagati e rielaborati in modo creativo e originale, senza trascurare quelli apparentemente meno in risonanza con il mondo della musica contemporanea, come la trasparenza delle armonie e il vivace virtuosismo.
La necessità che sta alla base della terza lezione, che si terrà venerdì 12 maggio 2017, vale a dire il bisogno di confrontarsi con l’estrema modernità di Ludwig van Beethoven, è la stessa che ha condotto Marco Angius e l’OPV ad esplorare l’integrale delle Sinfonie nella scorsa stagione concertistica. Beethoven è infatti un riferimento imprescindibile per comprendere le direzioni che ha preso la musica nell’ultimo secolo: punto di svolta e nodo di diramazione di molte delle direzioni di ricerca più feconde, come la dimensione spaziale del suono, la proliferazione di elementi semplici e soprattutto l’urgenza di derivare tutte le movenze di un’opera da pochi elementi, che sono sempre gli stessi e che rappresentano una sorta di “codice genetico” della composizione. In questa lezione l’OPV eseguirà Syntax 0.3 ([email protected]) e la Sinfonia n. 4 in Si bemolle maggiore di Beethoven.
Le Lezioni di Suono si terranno alle ore 17.30 nella splendida cornice della Sala dei Giganti in Piazza Capitaniato. Nelle stesse date alle ore 10.30 ne verrà proposta un’anteprima aperta alle scuole superiori. Questa proposta, dal titolo evocativo Prima del suono, che ben si sposa con la vocazione didattica di Ivan Fedele, è una novità di quest’anno nata per dare la possibilità agli studenti di confrontarsi più da vicino con il compositore, ponendogli domande e interagendo in modo diretto con lui e con la sua musica.
Andrea Bedetti
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