Il Maestro Federico Mondelci, sassofonista e direttore d’orchestra di fama internazionale, ci presenta in esclusiva l’Accademia Italiana del Sassofono, della quale sarà direttore artistico
Federico Mondelci, musicista di Senigallia e apprezzatissimo ospite della manifestazione Cremona Musica International Exhibitions, ha tenuto questa mattina una masterclass nella Sala Monteverdi di Mondomusica in cui ha dato prova del suo metodo didattico seguendo talentuose formazioni cameristiche ed esecuzioni solistiche. Il corso si è concluso con un concerto del Maestro che, accompagnato magistralmente dalla fisarmonica di Simone Zanchini, ha sedotto il pubblico presente in sala evidenziando la poliedricità di questo strumento in un dialogo di sofisticate sonorità prese dal repertorio argentino.
Maestro, quali sono le motivazioni che l’hanno indotta a dedicare ad uno strumento così versatile come il sassofono un’Accademia “su misura”?
La mia carriera musicale è sempre stata caratterizzata dall’alternarsi di due principali binari: l’attività concertistica e un grande impegno nel settore della didattica. Insegnando dal 1981 ho notato come il panorama musicale internazionale sia molto cambiato. Del resto, il sassofono è uno strumento che ha una letteratura decisamente specifica e particolare, escludendo l’uso orchestrale. La maggior parte dei compositori più famosi di tutti i tempi ha sempre reputato il sassofono come un “colore” estremamente raffinato da utilizzare sapientemente all’interno delle proprie composizioni, ovvero uno strumento capace di poter trasmettere sensazioni evocative quanto utili per arricchire l’impasto sonoro, grazie alle sue capacità timbriche intrinseche. In questi anni ho notato come l’interesse nei confronti del sassofono sia aumentato esponenzialmente, soprattutto da parte delle nuove generazioni , sia dal punto di vista orchestrale che dal punto di vista solistico. Testimone di quest’ottica del tutto nuova ho ritenuto fondamentale creare un bacino concreto che consenta ai giovani di perfezionarsi affiancando, a quello che è il percorso normale dei conservatori, un’accademia che possa in qualche modo rappresentare un punto di incontro, sia per gli allievi che prenderanno parte all’iscrizione sia per i più famosi solisti internazionali che potranno familiarizzare con la cultura musicale della tradizione italiana.
Quali sono gli scopi principali del suo progetto e le possibilità sulle quali i futuri allievi dell’Accademia potranno fare affidamento?
L’Accademia Italiana del Sassofono offrirà la possibilità ai giovani musicisti di ottenere una formazione a tutto tondo, principalmente sul repertorio classico. Ovviamente sarà anche nostra prerogativa spaziare nell’esperienza della musica da camera e della musica jazz. L’idea di poter miscelare le varie discipline può dare al musicista una visione generale delle potenzialità che può offrire uno strumento “nuovo” come il sassofono. L’Accademia non vuole assolutamente rimpiazzare l’educazione che può fornire un Conservatorio, bensì vuole rappresentare un’opportunità per un giovane musicista talentuoso di approfondire il sassofono in tutte le sue tematiche. Oltre alla presenza di un gruppo di docenti altamente qualificati e blasonati saranno disponibili borse di studio per gli studenti talentuosi che metteranno in evidenza le proprie capacità.
Considerando il suo rilevante interesse nei confronti della didattica, avrà incontrato molteplici talenti provenienti da tutto il mondo. Che caratteristiche deve avere un musicista per definirsi completo? E ancora, virtuosi si nasce o si diventa?
Se dovessi definire la caratteristica fondamentale di un solista di successo direi senza dubbio l’energia, nonché la capacità di mettersi sempre in gioco con una spiccata predisposizione al “rischio” consapevole. A mio parere il virtuosismo è legato all’abilità di saper affrontare qualsiasi difficoltà , forse questa è una dote effettivamente innata. Poi è vero che uno studio serio e una formazione molto curata possono rappresentare la possibilità di diventare un’eccellenza nel campo della musica, dunque è importante che ci sia la presenza di tanti fattori.
Cosa consiglia a un giovane musicista che di questi tempi desidera realizzarsi musicalmente in una carriera professionale?
Ogni musicista ha bisogno di individuare definitivamente la propria strada e perseguirla, specializzandosi nel campo che più sente suo. Si dovrebbe fare il proprio canto e la propria danza, evitando imitazioni e cercando di uscire allo scoperto con le proprie idee.
L’Accademia Italiana del Sassofono aprirà le sue porte a Gennaio 2017 presso il Palazzo della Musica di Camerino (MC). Nella locandina i docenti internazionali che daranno il via al primo anno accademico.
Bianca Bolzoni