Si può dare vita a una storia, a un intreccio fiabesco formati da un collage di arie provenienti da diverse opere liriche e cameristiche appartenenti al repertorio romantico francese dell’Ottocento? Ciò che può apparire un mero gioco, un artificio ludico ha preso effettivamente corpo grazie a una particolarissima e sfiziosa iniziativa culturale per merito del Centre de Musique Romantique Française del Palazzetto Bru Zane di Venezia che, in collaborazione con l’etichetta discografica Alpha, ha confezionato questo progetto il cui titolo richiama inevitabilmente all’inizio di ogni fiaba che si rispetti, quel “C’era una volta… ” che delizia e riempie di sogni ad occhi aperti ogni bambino intento ad ascoltarla. D’altronde, come ricordano giustamente Hélène Cao e Alexandre Dratwicki nelle note introduttive al disco, se il Settecento, nel trionfo barocco, ha esaltato le gesta mitologiche, l’Ottocento, con l’irruzione del Romanticismo, ha voluto privilegiare il concetto del mistero attraverso il connotato narrativo e simbolico della fiaba (e questo vale soprattutto per la sfera romantica francese). Ecco, allora, che Il était une fois si pone un obiettivo, come opera del tutto immaginaria, visto che è formata da arie e movimenti estrapolati da dodici opere composte da altrettanti musicisti (undici francesi e uno “acquisito”, se vogliamo concedere ai cugini transalpini di considerare francese il “nostro” Gioachino Rossini che visse a Parigi più di metà della sua vita), quella di rappresentare una sorta di passepartout attraverso il quale introdurre l’ascoltatore a quel particolare ambito della musica francese, sedotto e illuminato da scenari e da personaggi che di diritto appartengono al mondo della fiaba, anche di chiara matrice letteraria.

Ecco, allora, autori famosi come Jacques Offenbach, Jules Massenet ed Ernest Chausson, le cui opere (tra cui Barbe-Bleue, Cendrillon e il “Lento” dal Quartetto per pianoforte op. 30) si uniscono a quelle di musicisti meno famosi (almeno per il pubblico italiano) quali Charles Silver, Laurent de Rillé, Nicolas Isquard, Pauline Viardot, Frédéric Toulmouche Marie-Joseph-Alexandre Déodat de Séverac, Florent Schmitt e Gaston Serpette, con le quali (ridotte per quartetto con pianoforte dallo stesso Alexandre Dratwicki) viene data vita a questa fiaba che lasciamo scoprire volentieri al lettore che vorrà ascoltarla e immaginarla. Ottima la prova del soprano belga Jodie Devos e del mezzosoprano francese Caroline Meng (quest’ultima dotata di un ottimo registro centrale) accompagnate adeguatamente dal Quatuor Giardini.

Nulla da eccepire sull’aspetto tecnico della presa del suono effettuato da Ken Yoshida all’avveneristica Maison de la Culture di Grenoble, che ha permesso di avere un palcoscenico sonoro ampio e ben distribuito, nel quale le due voci e i quattro strumenti, sorretti da un’ottima dinamica, sono facilmente individuabili e ben dettagliati.

Andrea Bedetti

Giudizio artistico: 4/5

Giudizio tecnico: 4/5

AA.VV. – “Il était une fois”

Jodie Devos (soprano) – Caroline Meng (mezzosoprano) – Quatuor Giardini

CD Alpha 244