Questo Don Pasquale di Gaetano Donizetti è stato il terzo spettacolo della Stagione Lirica di Fondazione Arena di Verona al Teatro Filarmonico di Verona. L’allestimento in scena dal 24 febbraio al 3 marzo – con la regia di Antonio Albanese (risalente al 2013) ripresa da Roberto Maria Pizzuto, luci di Paolo Mazzon e scene di Leila Fteita – vede sul podio dell’Orchestra e del Coro dell’Arena di Verona il direttore d’orchestra Pier Alvise Casellati.

©Foto Ennevi/Fondazione Arena di Verona

Direttore affiancato da un cast di altissimo livello, vale a dire il basso napoletano Carlo Lepore nelle vesti di Don Pasquale mentre Norina è interpretata dal soprano spagnolo Ruth Iniesta, con il giovane lucchese Marco Ciaponi che veste i panni di Ernesto e il baritono Federico Longhi nel ruolo del Dottor Malatesta.

La scena iniziale dell’opera, ambientata in una cantina piena di bottiglie vuote. ©Foto Ennevi/Fondazione Arena di Verona

Il regista ha voluto ambientare lo svolgersi della vicenda a Verona, nelle splendide colline della Valpolicella, trasformando Don Pasquale da ricco possidente a produttore vinicolo, partendo da una scena iniziale pulita, elegante, quasi asettica, con colori freddi e metallici nella cantina di bottiglie vuote del proprietario (caratteristiche che si ritrovano anche nell’abbigliamento e nei comportamenti della servitù), per poi giungere a una cornice mondana, espansiva e festosa nel vero vigneto che caratterizza maggiormente il resto dell’opera. È proprio nel vigneto che viene introdotta la figura di Norina, ragazza di campagna che non si scosta dalla visione originale del Donizetti. Altro elogio riservato alla regia riguarda la scelta di mimi, dalla coinvolgente e ironica presenza, come servi di Don Pasquale.

Il soprano spagnolo Ruth Iniesta nei panni di Norina e il basso Carlo Lepore nel ruolo di Don Pasquale nella scena ambientata nel vigneto. ©Foto Ennevi/Fondazione Arena di Verona

Come si è già accennato un cast degno di nota quello che ha caratterizzato questa prima, a partire dal basso Lepore che ha portato in scena un Don Pasquale magistralmente espressivo nei minimi dettagli, con una mimica studiata e attenta. Quella del protagonista dell’opera è sicuramente un’interpretazione fuori dagli schemi ordinari, in quanto l’artista napoletano rende nei comportamenti, nelle reazioni e nei modi di fare squisitamente contemporanea la personalità del protagonista, senza mai cadere nella banalità. Eccellente la tecnica recitativa e vocale, quest’ultima impeccabile anche nel sillabato veloce Cheti, cheti immantinente, doti che confermano Lepore come uno degli interpreti più rilevanti della rappresentazione. Al Don Pasquale buffo e a tratti compatito di Lepore si affianca una Norina brillante e solare, estremamente delicata e docile con il suo Ernesto, quanto decisa con il finto marito. Ruth Iniesta si caratterizza per una vocalità intensa e sensuale, azzeccata per il personaggio voluttuoso dell’opera donizettiana, dalla grande resa recitativa e vocale e con una perfetta intesa con i solisti, specialmente con il Dottor Malatesta di Federico Longhi, non sempre lineare nell’area espressiva e dei cantati, ma pulito nei recitativi. Troppo sforzato è invece l’Ernesto di Marco Ciaponi, non sempre naturale nell’interpretazione che pare, a tratti, eccessivamente curata sotto l’aspetto tecnico (per il ruolo complesso tale è) a discapito, però, di quello comunicativo ed espressivo.

Il direttore Pier Alvise Casellati. ©Foto Ennevi/Fondazione Arena di Verona

A sfavore della conduzione orchestrale di Pier Alvise Casellati la poca simbiosi tra l’orchestra e i solisti, la prima spesso soffocante nei confronti dei secondi, e l’effetto esplosivo – specialmente nel preludio – ottenuto in modo esagerato e che poco si abbina all’opera del Donizetti.

©Foto Ennevi/Fondazione Arena di Verona

Scrupolosa è invece la direzione del coro (ben preparato da Vito Lombardi) – sceso in platea per Che interminabile andirivieni – con un inaspettato coinvolgimento del pubblico nella scena, particolarmente apprezzato dai presenti.

Marco Pegoraro

 

Gaetano Donizetti – Don Pasquale

Direttore d’orchestra Alvise Casellati

Regia Antonio Albanese

Regia ripresa da Roberto Maria Pizzuto

Scene Leila Fteita

Costumi Elisabetta Gabbioneta

Lighting design Paolo Mazzon

Maestro del Coro Vito Lombardi

Direttore Allestimenti scenici Michele Olcese

Orchestra, coro e tecnici dell’Arena di Verona

Allestimento della Fondazione Arena di Verona

Don Pasquale: Carlo Lepore (24, 28/02 – 3/03) – Salvatore Salvaggio (26/02)

Dottor Malatesta: Federico Longhi (24, 26, 28/02 – 3/03)

Ernesto: Marco Ciaponi (24/02 – 3/03) – Matteo Falcier (26, 28/02)

Norina: Ruth Iniesta (24, 28/02 – 3/03) – Blerta Zhegu (26/02)

Un notaro: Alessandro Busi (24, 26, 28/02 – 3/03)

Giudizio artistico 4/5