Viaggio nel mondo del contrappunto in chiave jazz con estetismi atipici

Non c’è dubbio, l’idea di poter stravolgere, anche solo parzialmente, l’opera di uno dei più importanti compositori del XVII secolo potrebbe indispettire chiunque, addetti ai lavori e non, specialmente se l’autore in questione è Johann Sebastian Bach, genio indiscusso del contrappunto. Cosa succede , dunque, se due musicisti di fama internazionale decidono di affrontare alcuni dei suoi capolavori per poi reinterpretarli in chiave jazz o contemporanea? Una convincente e inaspettata sorpresa.

Questa mattina, nella sala Monteverdi allestita a Mondomusica 2016, Mario Marzi (sassofono) e Achille Succi (sax contralto e clarinetto basso) hanno dato il via alle prestigiose Masterclasse di Cremona Musica International Exhibitions. Il primo evento della manifestazione , organizzato da CremonaFiere in collaborazione con l’ Accademia Italiana del Clarinetto, ha dato l’opportunità a musicisti di eterogenea provenienza di rileggere Bach in chiave estremamente innovativa. Marzi e Succi, due talenti fra i più interessanti del panorama artistico italiano, sono legati professionalmente da un reciproco rapporto di stima che musicalmente ha portato ad una produttiva e riconosciuta collaborazione.

Mario Marzi, vincitore di concorsi internazionali. ha collaborato in veste di solista con importanti orchestre sinfoniche. Noto per la sua prestigiosa collaborazione ventennale con il “Teatro alla Scala” di Milano e la “Filarmonica della Scala”, è stato diretto dai maggiori direttori contemporanei, da Riccardo Muti a Zubin Mehta. Vanta partecipazioni ai maggiori festival musicali nazionali e internazionali ed è docente di Sassofono al conservatorio “Giuseppe Verdi”, dove tiene corsi di perfezionamento ed è membro di giurie nelle maggiori competizioni per sassofono.

Achille Succi , modenese, si è formato al “Berklee College” di Boston e a “Siena Jazz”, dove oggi insegna. Di rilievo le sue collaborazioni con artisti come Dave Liebman, Steve Coleman, Bruno Tommasi, New Jungle Orchestra e Italian Instabile Orchestra, si è esibito in varie nazioni. Virtuoso a tutti gli effetti, riesce ad essere estremamente a proprio agio in qualsiasi contesto jazzistico. Attualmente è parte di diverse formazioni di fama internazionale.

Dopo la masterclass i due musicisti hanno confermato il loro sodalizio con un Recital di altissimo livello che, partendo dall’ Invenzione n°6 a due voci BVW 777 , passando all’ Allemanda e Sarabanda tratte dalla Suite n° 4 per violoncello solo, fino al Bourrée Inglese dalla Partita BWV 1002, dimostra come non solo si possa donare alle composizioni di Bach una nuova veste, ma servendosi dell’utilizzo sapiente e raffinato di diversi effetti tecnici contemporanei sia possibile mantenere l’essenza della composizione, valorizzandola senza eccedere in stucchevoli reinterpretazioni.

“Oltre ad essere un grandissimo estimatore di Bach e della sua opera – conferma Succi – sono dell’idea che l’improvvisazione applicata alle sue composizioni possa essere un grandissimo spunto di lavoro anche per chi intraprende un percorso strettamente “Jazz”. Del resto non mancano continui riferimenti alla tradizione popolare europea, tela bianca su cui è possibile applicarsi”. D’altronde, Bach docet: suonate con tutta la vostra anima e non come un uccello ben addestrato.

Sara Chessa

I brani eseguiti da Mario Marzi e Achille Succi sono presenti nel loro disco “Bach in Black”, MAP Editions 2016