Il patron dell’azienda romana, specializzata in accessori per l’Hi-Fi, ha ideato e prodotto dei piccoli parallelepipedi, i Mini Stones, trattati in modo particolare, che posti in punti strategici dell’impianto audio, migliorano in modo sbalorditivo la qualità del suono. Noi li abbiamo provati

 

Ho già avuto modo di parlare, sulle pagine di questa rivista, della Sublima dell’ingegner Alex Cereda, un’azienda romana specializzata nell’ideazione e produzione di accessori per migliorare l’ascolto musicale del proprio impianto audio. Così, dopo aver parlato del Mat Chakra da apporre sopra i CD (vedi articolo a tale riguardo) e che ha fornito dei risultati davvero notevoli, ora è la volta di un altro accessorio altrettanto “miracoloso”, lo affermo fin da subito, ossia i Mini Stones.

Si tratta di un set di dieci piccoli parallelepipedi che, come altri prodotti della Sublima, sono trattati con minerali e miscele particolari capaci di “attivarli” in modo da filtrare o limitare tutte quelle emissioni elettromagnetiche presenti nell’aria, quindi anche nelle nostre sale di ascolto casalingo, che tendono inevitabilmente a disturbare il flusso sonoro prodotto dalla catena audio e quindi l’ascolto stesso.

Il diffusore amplificato Ruark RMx con i Mini Stones.

Prima di passare all’atto pratico, ossia su come devono essere usati questi piccoli parallelepipedi, vorrei soffermarmi su alcuni spunti riguardanti la loro fabbricazione, anche per fare chiarezza rispetto alle diverse “leggende metropolitane” che girano sul loro conto sul web. Prima di tutto, i Mini Stones non presentano collanti o colle di nessun genere, inoltre non sono dei minerali (ossia prelevati da miniere, come può avvenire con la tormalina, anch’essa utilizzata nel campo dell’Hi-Fi) e non sono nemmeno delle resine, come lo è l’ambra. Si tratta, invece di un composto che subisce, e qui sta il dato più importante, un prolungato trattamento di attivazione, un sistema proprietario protetto da brevetti internazionali, che non è invece presente in minerali come per l’appunto la tormalina o la bachelite, che vengono impiegate dagli appassionati di audiofilia, appoggiandole semplicemente sopra i diffusori o le elettroniche.

I Mini Stones Sublima posizionati sopra i trasformatori toroidali del preamplificatore.

I Mini Stones, come spiega e consiglia l’ingegner Cereda, devono essere posti su punti strategici dell’impianto di ascolto, in modo da poter massimizzare il loro beneficio. Così, come consiglia l’ingegner Cereda, questi piccoli parallelepipedi possono essere posti sotto le elettroniche o sopra gli alimentatori, sotto i diffusori (a patto che non siano di grandi dimensioni, quali le torri, per le quali è meglio affidarsi invece alla “sorelle” maggiori, ossia le Maxi Stones), al posto dei piedini, oppure anche sopra, sempre che i diffusori siano di piccole dimensioni. Inoltre, possono essere posti sopra i condensatori delle amplificazioni, sopra i connettori dei cavi o sotto i cavi stessi, posizionati a ponticello tra i medesimi e il pavimento, oppure sopra i distributori di rete (quelli definiti anche volgarmente “ciabatte”). Ma che cosa succede quando si posizionano i Mini Stones in questi punti strategici dell’impianto? Naturalmente, avendo ricevuto dal proprietario della Sublima un set di queste piccole pietre, composto da dieci pezzi, ho fatto subito degli esperimenti e delle prove.

Dapprima ho voluto provarli su un ottimo diffusore amplificato Bluetooth, per la precisione il Ruark MRx, ideale per gli ascolti di qualità con impianti da scrivania, collegato per esempio con un PC. Questo diffusore ha un ottimo registro medio-alto (il migliore della sua categoria), ma è leggermente meno potente nell’emissione del basso, anche se è molto controllato e preciso. Ebbene, utilizzando due Mini Stones sopra il diffusore (come si vede nell’immagine) e uno sotto, vicino al sistema di amplificazione, non solo la dinamica e il palcoscenico sonoro sono migliorati (la prima è risultata più naturale, con meno enfasi, e più veloce nei transienti, il secondo è risultato più focalizzato e con maggiore profondità), ma pur essendo un diffusore con due trasduttori da 75 mm. al neodimio, ha saputo restituire un dettaglio e una presenza fisica degli strumenti e delle voci in modo davvero sorprendente, esaltando anche e soprattutto il registro grave, che è risultato essere più scolpito e veloce, oltre che più articolato.

Un Mini Stone messo sopra i connettori di cavi RCA.

Quindi, dall’impianto di scrivania sono passato a quello della sala d’ascolto, dove ho posto, di volta in volta, il set di dieci pezzi (si tenga conto che in un impianto di piccole dimensioni può essere sufficiente un set, mentre per quelli di dimensioni medio-grandi, come il mio, l’ingegner Cereda consiglia di utilizzare dai due ai tre set, per un totale di trenta pezzi di Mini Stones), ponendoli come da lui suggerito (come si può vedere dalle altre foto).

Si tenga a mente che avevo a disposizione solo un set di dieci pezzi e non un totale di venti o trenta, come richiesto per un impianto di grosse dimensioni, eppure l’influsso di questi dieci piccoli parallelepipedi è stato davvero impressionante. La dinamica è aumentata non solo a livello di velocità, ma anche con una riproposizione della naturalezza che mi ha lasciato davvero meravigliato. La filigrana degli strumenti e delle voci si è definita in modo considerevole: è come se una sottile patina che precedentemente offuscava l’immagine e l’energia sonore si fosse improvvisamente dissolta. Di conseguenza, anche il palcoscenico sonoro è migliorato moltissimo, focalizzandosi e ricreando con maggiore veridicità l’evento sonoro. La profondità è aumentata e anche la definizione dello spazio (e questo è avvenuto soprattutto in concomitanza di ottime prese del suono durante concerti live), con quel senso di “elettricità” che un’ottima incisione riesce a trasmettere.

I Mini Stones Sublima utilizzati come “ponticelli” tra i cavi di alimentazione e il pavimento.

Anche il dettaglio e l’equilibrio tonale hanno avuto un grande giovamento dai Mini Stones. Per ciò che riguarda quest’ultimo, questi piccoli parallelepipedi riescono a mettere più a fuoco e maggiormente definito il timbro dei vari strumenti (e questo si avverte maggiormente nelle registrazioni che vedono la presenza orchestrale), mentre il dettaglio esalta la fisicità, la matericità degli strumenti musicali e delle voci, aumentando la loro percezione tridimensionale. Anche in questo caso ci troviamo dunque davanti a un accessorio che, se impiegato in modo mirato, riesce a dare all’impianto di ascolto una sostanziale marcia in più, un balzo in avanti che si potrebbe avere solo di fronte all’acquisto di componenti di maggiore qualità e che non sempre garantiscono un risultato effettivo di questa consistenza, tra l’altro costringendo l’appassionato a sborsare grosse somme di denaro.

Un set da dieci pezzi di Mini Stones Sublima.

Il grande vantaggio di accessori dall’indubbia efficacia come i Mini Stones, invece, è che il prezzo è decisamente inferiore, tenuto conto che un set di dieci pezzi viene a costare 150 euro (se si acquistano in un’unica soluzione tre confezioni, si ha in omaggio un set di sei pezzi gratis) permettendo un notevolissimo risparmio e un risultato che, da quanto ho avuto modo di provare e constatare, può essere constatato da chiunque.

Andrea Bedetti

Sublima – Mini Stones

Distribuito da Sublima

tel: 347.5800299

mail: [email protected]

web: www.sublimacables.com

Prezzo: 150,00 Euro (confezione da dieci pezzi)