Chi ama la musica classica sa che può trovare nella collana “Invito alla musica” della casa editrice Mursia un prezioso strumento con la presenza di numerose guide dedicate ai maggiori compositori della storia della musica. Tra queste torna ora in libreria un piccolo classico, quello che il critico e filosofo della musica Carlo Migliaccio dedicò più di vent’anni fa a Claude Debussy, autore imprescindibile per comprendere come e perché la musica abbracciò la modernità in quel momento cruciale e irripetibile concentrato nel punto di passaggio tra l’Ottocento e il Novecento.

In meno di trecento pagine Migliaccio riesce a fornire al lettore e all’ascoltatore un filo puntuale e preciso da seguire passo dopo passo, partendo dagli elementi salienti, ma che non sono narrati in modo telegrafico, della biografia per poi giungere alla produzione musicale suddivisa per generi e in cui, e qui sta la bravura del critico e studioso lecchese, viene bandita ogni tentazione di relegare le opere prese in esame all’interno di un contenitore a tenuta stagna, senza alcuna connessione con i richiami e i debiti riallacciamenti, ma illustrando criticamente e storicamente le composizioni, inserendole in impianti di confronto e di analisi in modo da fornire un quadro unitario del catalogo debussyano.

Solitamente una guida non viene letta metodicamente, ma consultata al momento del bisogno, ma quella che Migliaccio ha dedicato al compositore francese ha anche il merito di essere una guida che cessa di essere tale quando il lettore ne affronta la lettura, per diventare un qualcosa di più: un libro da assimilare e da riflettere parallelamente all’ascolto di ciò che propone a livello critico. Insostituibile.

Andrea Bedetti

Carlo Migliaccio – Invito all’ascolto di Debussy

Mursia, 2018, pagg. 300