Di Charles Gounod, purtroppo, siamo sempre abituati ad ascoltare le stesse cose (e questo vale non solo per il compositore francese, ma anche per una serie molto lunga di altri musicisti), ossia le opere liriche Faust e Roméo et Juliette, perno attorno al quale si avvolge il romanticismo musicale francese, e in ambito sacro il Requiem. Ma Gounod è stato, ovviamente, ben altro in termini di creatività musicale e questo vale anche per quelle opere che appartengono al periodo in cui cercò di aggiudicarsi il prestigioso Prix de Rome, al quale prese parte per tre volte consecutivamente, per l’esattezza tra il 1837 e il 1839, in un lasso di tempo durante il quale scrisse e presentò delle cantate per solisti e orchestra rimaste fino ad oggi inedite, ossia Marie Stuart et Rizzio (con la quale ottenne il secondo posto nel 1837), La Vendetta (che non ottenne alcun riconoscimento nel 1838) e Fernand, con la quale si aggiudicò il primo premio nel 1839, avendo così modo di diventare pensionnaire presso la prestigiosa Villa Medici a Roma l’anno successivo, dove rimase fino al 1843, componendovi diversi pezzi di musica sacra, rimasti del tutto sconosciuti.

Le tre cantate e queste pagine di musica sacra (si deve ricordare come, rientrato in patria, il compositore francese fu colto da una forte crisi interiore, per la quale trasse conforto dalla meditazione sacerdotale, anticamera di una vita ecclesiastica che non riuscì mai a decidere di intraprendere) vengono ora meritevolmente proposte da un bellissimo libro-CD da parte delle Ediciones Singulares sotto l’egida del Palazzetto Bru Zane, che si occupa dello studio e della divulgazione della musica romantica francese.

Se le tre cantate, pur testimoni della capacità del ventenne Gounod nel saper comporre in una chiave da cui saprà trarne vantaggio la sua futura attività operistica,  offrono la rappresentazione di un romanticismo palpitante non immune da slanci e cliché che lasciano trapelare una venatura d’ingenuità (soprattutto nell’impiego delle voci), è nelle quattro opere sacre qui presentate (con le edizioni curate direttamente dal Palazzetto Bru Zane) che la caratura compositiva di Gounod viene esaltata, soprattutto in quella meravigliosa pagina che è la Messe vocale per coro a cappella, nella quale il compositore parigino riversò tutta la sua ammirazione per Giovanni Pierluigi da Palestrina e per il suo stile contrappuntistico. Pagina densa, commovente, in cui Gounod rielabora in chiave moderna quelle tipiche strutture architettoniche che Palestrina seppe elaborare in modo mirabile. Un gradino sotto, ma pur sempre notevoli nella loro costruzione formale, il Christus factus est per soprano e orchestra, l’Hymne sacrée per quattro solisti, coro e orchestra e la Messe de Saint-Louis-des-Français per mezzosoprano, tenore, coro e orchestra.

Ottime le voci soliste, così come l’orchestra Brussels Philharmonic, ben diretta da Hervé Niquet, ma una nota di merito speciale va sicuramente fatta per i membri del Coro della Radio Fiamminga, capaci di vantare una compattezza di canto e di restituire un senso drammaturgico alle opere sacre davvero notevoli. Anche l’aspetto tecnico delle registrazioni è più che buono, con una dinamica efficace e una ricostruzione del palcoscenico sonoro in cui le voci e gli strumenti vengono riprodotti con un senso corretto dell’evento sonoro.

Andrea Bedetti

Charles Gounod – Cantatas and sacred music

Gabrielle Philiponet – Chantal Santon-Jeffery – Judith van Wanroij – Caroline Meng, Artavazd Sargsyan – Sébastien Droy – Yu Shao – Alexandre Duhamel – Nicolas Courjal – Flemish Radio Choir – Brussels Philharmonic – Hervé Niquet

2CD Ediciones Singulares ES 1030

Giudizio artistico 4/5

Giudizio tecnico 3/5