Il “platorello” posto tra il piatto del giradischi e il disco in vinile può essere un validissimo e un insostituibile aiuto per restituire la fedeltà di una registrazione. Proprio come avviene con il prodotto ideato e realizzato dall’ingegner Alex Cereda preso in esame in questo articolo di valutazione

Ascoltare i beneamati vinili è un’arte nell’arte, in quanto l’ascolto analogico, per dare il meglio di sé in fatto di piacevolezza e fedeltà del suono riprodotto, ha bisogno di accorgimenti a dir poco necessari. Tra questi accorgimenti ineludibili vi è sicuramente un accessorio, il mat, ossia il platorello che può essere composto da vari materiali, il quale viene posto sopra il piatto prima di appoggiare il disco in vinile su quest’ultimo. Un accessorio del genere non solo permette al vinile di avere una maggiore stabilità e grip sul piatto del giradischi ma, come nel caso del prodotto del quale scrivo, garantisce altri vantaggi non indifferenti onde prevenire degli inconvenienti che vanno a inficiare sulla qualità e sulla bontà dell’ascolto stesso.

Il prodotto in questione è il Mat Chakra Limited Edition dell’azienda romana Sublima Audio Research di proprietà dell’ingegner Alex Cereda, che rappresenta un ulteriore sviluppo del modello precedente, ossia il Mat Chakra. È stato lo stesso ingegner Cereda a spiegarmi le differenze che separano il Mat base dal suo upgrade; il Mat Limited Edition differisce sostanzialmente dal prodotto precedente per ciò che riguarda due aspetti: un differente e migliorato uso delle miscele delle quali è composto (lo si vede dal colore del Mat e dallo spessore, il quale però non obbliga a modificare il VTA, ossia l’ideale allineamento tra la punta del cantilever e la superficie del piatto, in quanto rispetto al modello precedente eccede di appena 0,2 millimetri) che interagiscono con i componenti dell’impianto di ascolto e con l’ambiente nel quale si trova, creando un’efficace “barriera” protettiva e intervenendo sulla tensione meccanica che viene prodotta non solo dal materiale PVC (ossia il polivinilcloruro) con il quale è formato lo LP, ma anche dalla testina, dal piatto, dalla meccanica del lettore analogico, dal clamp, dal perno e dalle vibrazioni prodotte dal motore del giradischi.

Il Mat Chakra Limited Edition posto sopra il piatto del giradischi.

Per ovviare a questo problema, e qui subentra il secondo parametro, sulla superficie del Mat Chakra Limited Edition vi sono dei “fori”, come si vede dalle immagini accluse, che svolgono la funzione di cavità risonanti. Questi fori non sono prodotti a caso, ma il loro posizionamento nel Mat, la conformazione, la dimensione e il materiale del quale sono impregnati permettono di stabilizzare il processo di lettura da parte del cantilever. Non solo, ma se si osserva meglio, si vedrà che il Chakra Limited Edition presenta esattamente quattro fori, dei quali due sono pieni e gli altri due sono vuoti (in questi ultimi il bordo è stato trattato con una speciale sostanza che va a interagire con le vibrazioni prodotte dal meccanismo rotatorio del piatto in movimento, smorzando il loro effetto negativo nei confronti della riproduzione delle informazioni che si trovano nei solchi).

Inoltre, questo speciale trattamento presente nei fori permette di rendere non solo l’azione del Mat, ma tutto il processo di lettura del disco (il quale è dato, come si è detto, dall’azione del disco, della testina, del perno, del motore, del piatto e della meccanica del giradischi) molto più neutrale rispetto alle interazioni prodotte elettricamente e meccanicamente da tale processo. Inoltre, questa capacità di risultare neutrale vale anche per le interazioni prodotte dalle onde magnetiche, le quali sono “ammortizzate” dall’azione dei due fori pieni, formati da un materiale che li rende “a spugna”, in grado quindi di assorbirle. Tale lavoro di “assorbimento”, secondo quanto affermato dall’ingegner Cereda, è chiaramente avvertibile a livello di ascolto se confrontiamo l’ascolto stesso con e senza questo Limited Edition, così com’era avveniva con il primo Mat Chakra.

I quattro fori, di cui due pieni, che contraddistinguono il Mat Chakra Limited Edition.

Come mi ha ribadito più volte il patron della Sublima Audio Research, il corretto funzionamento di un Mat (e nel caso specifico del Chakra Limited Edition) è dato dalla capacità di ottenere una costanza delle prestazioni; questo perché ogni volta che ascoltiamo un vinile, l’ascolto stesso, perfino se riascoltiamo il disco subito dopo, sarà sempre diverso in minima o in buona parte dal primo. Ciò accade perché nel frattempo saranno mutate le condizioni esterne date dalle onde elettromagnetiche che vanno inevitabilmente a influire sul processo di riproduzione, senza contare gli altri influssi dati, per esempio, dalla temperatura e dall’umidità dell’aria presente nell’ambiente.

Ebbene, la funzione del Mat, e qui risiede il suo grandissimo apporto qualitativo, è proprio quella di stabilizzare, ammortizzando e assorbendo l’influsso dato da questi agenti esterni, presenti nell’ambiente e nello stesso impianto di riproduzione sonora, la cui presenza rappresenta il nemico numero uno da affrontare e sconfiggere a livello audiofilo, vale a dire l’errore di lettura, in questo caso effettuato dalla testina nei solchi del disco.

L’azione del Chakra Limited Edition, e questo è un altro aspetto importante, non ha scadenza; quindi, la sua azione non viene a scemare nel corso del tempo, a patto che il Mat stesso non venga bagnato, verniciato o tagliato. Basterà pulirlo delicatamente una tantum con una spazzolina morbida, lasciandolo sempre sul piatto del giradischi.

Un altro aspetto che mi è stato fatto presente dall’ingegner Cereda è il possibile uso combinato (come poi ho fatto personalmente nella prova d’ascolto) del Mat Chakra base (che avevo già in dotazione nel mio impianto) con il Mat Chakra Limited Edition. Al di là del fatto che l’uso sovrapposto dei due Mat potrebbe creare un minimo problema di VTA (ma parliamo sempre di uno spessore che va a toccare i decimi di millimetro), non è sempre detto che il loro duplice impiego apporti un miglioramento rispetto al loro uso singolo. Questo perché i due Mat Chakra, il modello base e il Limited Edition, sono stati creati per lavorare singolarmente, anche se, ovviamente, non significa che chi già possiede il Chakra base non possa provare a farlo lavorare in abbinamento con il Limited Edition, fermo restando che potrà avvertire delle migliorie, ossia una maggiore stabilità, così come non potrà sentire alcun miglioramento. Questo dipenderà da come l’azione dei due Mat può andare a interagire con i vari componenti del giradischi e con i componenti della catena di ascolto, che ovviamente variano da impianto a impianto.

Il minimo spessore del Mat non pregiudica minimamente il VTA tra piatto e cantilever.

Semmai, chi già possiede il Chakra base e vuole passare al Chakra Limited Edition e non intende farli lavorare in coppia, può utilizzare il primo, come suggerito dall’ingegner Cereda, con una macchina automatica o semiautomatica lavadischi (basta che non sia un modello a ultrasuoni, che andrebbe inevitabilmente a influire in modo negativo sulle miscele del Mat). Utilizzando il Mat Chakra base sopra il piatto della macchina lavadischi e sotto il disco da lavare (anche se qualche goccia di prodotto va a bagnare il Mat non succede nulla di irreparabile), il Mat stesso si è dimostrato ottimo nel compito di staccare le particelle di sporco e le varie impurità che si vanno a adagiare sulla superficie dei due lati del disco.

Con l’acquisto del Mat Chakra Limited Edition, l’ingegner Cereda regala anche un LP che viene aggiunto nella confezione in cartone rinforzato che si riceve a casa. Io, per la prova d’ascolto, ho ricevuto una registrazione della casa discografica romana Edipan, quella dell’oratorio San Casimiro Re di Polonia di Alessandro Scarlatti, risalente al 1985, un’incisione non audiofila, ma che può risultare utile come disco test, ascoltandolo con e senza il Mat Limited Edition.

Per effettuare una valutazione del Mat Chakra Limited Edition ho ascoltato alcuni LP che conosco assai bene per ciò che riguarda il suono che riproducono, registrazioni della Deutsche Grammophon prodotte negli anni Settanta e inizio anni Ottanta. Il primo titolo è stato il Till Eulenspiegel di Richard Strauss diretto da von Karajan alla testa dei Berliner Philharmoniker. La prima cosa che mi ha colpito, dopo qualche minuto di ascolto, è stato come il Limited Edition avesse fondamentalmente svolto il compito, è stata questa l’immagine che ho avuto, di un efficace prodotto lavavetri, nel senso che non avevo avvertito il miglioramento di questo o quel parametro, ma piuttosto una pulizia generale del tutto, come si fa quando si pulisce un vetro sporco, annerito dalla fuliggine, che permette di guardare quanto vi è oltre in un modo molto più netto e preciso.

Con ciò non voglio dire che il Limited Edition aveva migliorato la qualità tecnica della registrazione, ma ne aveva solo restituito in modo più fedele le virtù e i difetti, ossia manifestando quel principio di stabilità di cui mi aveva detto l’ingegner Cereda. E stabilità significa avvicinarsi al concetto supremo che dovrebbe stare a cuore di ogni audiofilo, ossia quello di fedeltà della registrazione, il che non significa solo che l’incisione in questione dev’essere più fedele possibile a ciò che si può ascoltare in un concerto dal vivo, con i dovuti distinguo ovviamente, ma anche riproducendo sempre fedelmente, nel bene e nel male, quanto è avvenuto a livello di presa del suono di quella determinata registrazione. Quindi, anche il riprodurre gli squilibri tecnici, di cattura del suono, con gli archi che sovrastano spazialmente i fiati (come è avvenuto in questa incisione della DG all’epoca), significa restituire la fedeltà di quella registrazione, proprio come il vetro più pulito di una finestra permette di vedere fedelmente il panorama di ciò che si può vedere oltre, fermo restando che il panorama in sé può essere bello o brutto, come una vista di una vallata montana oppure quella di un anonimo e grigio caseggiato.

La busta di protezione del Mat con la copia dello LP omaggio inviata ai clienti.

Attraverso il Mat Chakra Limited Edition anche l’ascolto del Trio per pianoforte, violino e corno Op. 40 di Johannes Brahms, eseguito da Tamás Vásáry, Thomas Brandis e Norbert Hauptmann, questa registrazione risulta essere più nitida, con una proiezione timbrica più cristallina, più definita, il che ha permesso alla dinamica di essere più fluida, netta, con una velocità più palpabile. Quello della dinamica e  del dettaglio è un punto altrettanto importante e che voglio spiegare meglio: non nascondo che quando ho ricevuto il Mat Chakra Limited Edition, ben conoscendo la validità del Mat Chakra base, ancora prima di metterlo alla prova, mi sono chiesto se dietro alle sue qualità, illustrate dal patron della Sublima Audio Research, non si potesse celare una possibile “trappola”, ossia che le miscele e gli interventi dati sul “tappetino” non potessero spingere l’accessorio a manifestare un principio di “brillantezza”, ossia quell’“effervescenza” timbrica che si presenta in certe registrazioni che tradiscono una dinamica “pompata”, alla quale sono stati aggiunti colori, sfumature, enfasi che nella reale presa del suono non possono e non devono esserci.

Ma ciò che fa il Mat Chakra Limited Edition, in realtà, è esattamente qualcosa di opposto, vale a dire che invece di aggiungere qualcosa di inesistente, tende a togliere ciò che le interferenze elettromagnetiche e il processo rotatorio del piatto e di tutto il meccanismo del lettore analogico tendono ad aggiungere. Così, il pianoforte, il violino e il corno nell’incisione della DG, con l’impiego del Limited Edition, possono finalmente mostrarsi in un modo in cui la dinamica e il dettaglio mettono in rilievo pregi e difetti della presa del suono, restituendo a Cesare ciò che è di Cesare.

E ciò vale anche nella presa del suono dal vivo, effettuata a Bayreuth nel 1970, del Parsifal di Richard Wagner, con Pierre Boulez sul podio; qui l’opera di “pulizia” o, per meglio dire, di “restituzione”, va a coinvolgere l’elettricità tipica data dal live, facendoci capire come i tecnici dell’etichetta gialla, a livello di microfonatura, esaltarono fin troppo le voci a scapito del suono orchestrale, il quale non riesce a emergere in modo palpabile, netto, dal “golfo mistico” del teatro bavarese.

A questo punto, ho voluto riascoltare un classico della storia discografica, la Sesta sinfonia di Beethoven, nella lettura di Karl Böhm con i Wiener Philharmoniker, nella versione audiofila del 2007 a cura della Clearaudio a 180 grammi, che nulla ha a che vedere con l’edizione della DG, in fatto di resa tecnica e riproposizione dinamica. Nell’incisione audiofila Clearaudio, la maggiore pulizia permette di apprezzare decisamente meglio la sezione grave degli archi (soprattutto nel primo tempo), tenuto conto che se senza il Mat in questione più che altro si avvertiva un mugghio più o meno distinto, con l’intervento del Limited Edition si percepisce meglio la tenuta timbrica dei violoncelli e dei contrabbassi, con il suono che si presenta in modo più articolato e corretto, con una caduta degli armonici più fedele.

A questo punto, se 350 euro possono sembrare tanti, ossia a quanto ammonta il prezzo del Chakra Limited Edition della Sublima Audio Research, credo che rispetto a quanto ho cercato di far presente sia un costo del tutto abbordabile e sostenibile, tenuto conto soprattutto degli effetti e delle “correzioni” che tale accessorio riesce ad apportare all’interno della catena d’ascolto, soprattutto a beneficio degli “analogisti” più accaniti e sfegatati. Semmai, ricordo che per ottenere i risultati migliori, si può optare per il Limited Edition se si ha un impianto evoluto ed “esoterico”, mentre il modello base Chakra (che viene a costare 190 euro), è maggiormente indicato per impianti d’ascolto meno impegnativi. Chi già possiede il modello base e vuole upgradare la resa analogica del proprio impianto, può acquistare il Limited Edition e farlo lavorare unitamente al modello base, ricordandosi di sovrapporlo al modello base, in quanto i fori che lo contraddistinguono devono SEMPRE essere a contatto con il vinile. Se poi il risultato non fosse positivo, bisogna ricordare che la Sublima Audio Research applica sempre la politica del “soddisfatti o rimborsati”.

Infine, una puntualizzazione assai importante: non tutti i Mat Chakra Limited Edition riportano sull'etichetta tale denominazione; per sincerarsi che il Mat in questione appartenga effettivamente alla Limited Edition, come mi ha confermato l'ingegner Cereda, è sufficiente che il prodotto in questione abbia TRE o QUATTRO fori.

Andrea Bedetti

Distribuzione & prezzo

Sublima Mat Chakra analogico Limited Edition

Distribuzione: Sublima Audio Research

tel: 347.5800299 - mail: [email protected]

web: www.sublimacables.com

Prezzo: 350,00 Euro IVA inclusa