Questo nuovo progetto, ideato da Le Dimore del Quartetto e promosso in collaborazione con la Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari di Cremona, attraverso la mappatura internazionale delle migliori botteghe artigiane selezionate in collaborazione con il Museo del Violino tra quelle di liutai e archettai che si sono distinti attraverso importanti premi e concorsi, mette in connessione, sulla base di un’economia circolare, l’eccellenza dell’attuale arte liutaia con i musicisti più promettenti della nuova generazione

Una nuova realtà culturale ed economica si è affacciata nel mondo dell’arte musicale italiana, una realtà che si chiama The String Circle e che si propone di dare vita a una piattaforma in grado di mettere in connessione eccellenti liutai italiani e internazionali con la nuova generazione dei migliori musicisti da camera. Quest’idea è nata e ha preso vita per rispondere da una parte alla volontà di valorizzare l’arte e la professionalità della figura incarnata dal “maestro liutaio”, mettendolo in diretto contatto con i giovani artisti, e dall’altra per soddisfare quella necessità di disporre di strumenti di qualità per i giovani musicisti all’inizio della loro carriera. Il compito di The String Circle è proprio questo: creare una rete diffusa di maestri liutai e di musicisti capace di facilitare lo scambio internazionale tra queste due categorie, favorendone la crescita professionale e artistica.

Il progetto trae origine da un’idea de Le Dimore del Quartetto, la rete internazionale che oggi supporta novanta giovani quartetti per archi e gruppi di musica da camera nei primi anni di carriera, in collaborazione con la Fondazione Museo del Violino di Cremona, responsabile del coinvolgimento di artigiani d’eccellenza tra quelli premiati nel “Concorso Triennale Internazionale di Liuteria Antonio Stradivari” (che dal 1976 rappresenta un’autentica “olimpiade” per i costruttori di strumenti ad arco di tutto il mondo), nonché in analoghi concorsi internazionali. Un progetto, questo, che ha già ottenuto il patrocinio della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte.

Francesca Moncada, fondatrice e Presidente de Le Dimore del Quartetto (© Chiara Cadeddu).

«L’alta liuteria contemporanea è un elemento imprescindibile affinché la filiera della musica classica possa continuare ad essere sana e sostenibile», ha spiegato Francesca Moncada, fondatrice e Presidente de Le Dimore del Quartetto (leggi qui la sua intervista). «Con The String Circle si completa il circolo virtuoso innescato da Le Dimore del Quartetto, dove la rete e lo scambio di risorse generano valore per la comunità e per tutti i partner coinvolti».

Per essere coinvolti in questo progetto e per fare parte del network, i liutai selezionati offrono uno o più strumenti in comodato d’uso e una serie di servizi (ossia riparazione, manutenzione, etc.) ai musicisti della rete de Le Dimore del Quartetto, con le botteghe artigiane che vengono segnalate in una mappa interattiva che facilita la loro localizzazione, venendosi così a creare una collezione diffusa a disposizione dei giovani artisti.

Il laboratorio cremonese di Stefano Trabucchi, maestro liutaio e presidente del gruppo liutai di Confartigianato imprese.

«Ho aderito fin da subito a questa interessante e meritevole iniziativa de The String Circle, la quale ci coinvolge insieme con Le Dimore del Quartetto e con i giovani e promettenti musicisti del loro network», ha affermato Stefano Trabucchi, maestro liutaio di Cremona e presidente del gruppo liutai di Confartigianato imprese. «Penso che la parola stessa circle faccia capire bene quanto sia importante questa circolarità del nostro sapere liutario che incontra, tramite i nostri strumenti, i giovani talentuosi strumentisti dei quartetti e i loro pubblici attenti e appassionati. Si tratta indubbiamente di un modo unico ed esclusivo per relazionarsi e per conoscersi nel nome della musica, della liuteria e dell’arte».

Così, The String Circle si propone di celebrare gli elementi collettivi della creazione artistica e della performance musicale, esaltando l’imprescindibile connubio tra l’artigiano e il musicista, all’interno di una dinamica dove l’uno crea le condizioni per il raggiungimento della piena espressività dell’altro e viceversa. In questo senso, il mastro liutaio stabilisce con il musicista un rapporto molto simile a quello che il mastro vetraio instaura con l’artista. L’abilità tecnica degli artigiani è, infatti, condizione necessaria affinché la creazione artistica raggiunga il suo apice, passando dall’essere in potenza all’essere in atto, compiendosi, come ha confermato Simone Gramaglia, Direttore Artistico de Le Dimore del Quartetto e violista dell’ormai leggendario Quartetto di Cremona.

Simone Gramaglia, Direttore Artistico de Le Dimore del Quartetto e violista del Quartetto di Cremona, uno dei più famosi e celebrati quartetti per archi al mondo (© Daniele Ratti).

«The String Circle è un progetto innovativo, aperto e fondamentale per tutti i giovani musicisti di talento che vengono proiettati nell’eccellenza della liuteria contemporanea e che possono trovare lo strumento più adatto alle loro esigenze artistiche», ha puntualizzato il Maestro Gramaglia. «Inoltre, non bisogna dimenticare che The String Circle è la dimostrazione di quanto la liuteria contemporanea possa dare al mondo della musica classica, dandole voce e creandone il suono. Il contatto diretto tra liutai e giovani musicisti di talento non potrà che essere una grande fonte di ispirazione per entrambe le categorie, così vicine e, allo stesso tempo, così legate».

Sotto questa particolare e stimolante luce, la relazione tra “mastro” e “maestro” conduce all’instaurazione di un esaltante sviluppo dialettico che porta entrambe le figure a superare i propri limiti tecnici ed espressivi. Con le sue esigenze, il grande musicista spinge il liutaio a oltrepassare le “regole” consolidate della sua arte mentre, con le sue capacità, il grande liutaio spalanca al musicista un mondo di inedite possibilità espressive. Entrambi realizzano la propria vocazione: da una parte l’impareggiabile strumento creato dal “mastro”, dall’altra, la memorabile esecuzione fatta dal “maestro”. Ecco perché The String Circle esalta il connubio tra artigianalità e musica, e sposa, di conseguenza, anche i principi dell’economia circolare che porta alla valorizzazione del supporto reciproco tra le due arti. Dentro questa economia, un ruolo di primo piano potrebbe essere svolto dai collezionisti di liuteria contemporanea, i quali possono essere committenti esigenti, ma anche mecenati innovativi. L’individuazione e il coinvolgimento di collezionisti (reali e potenziali) disposti a collaborare al progetto, rappresenta, dunque, uno degli obiettivi essenziali, per trasformare la collezione diffusa in collezione permanente e sviluppare un’attività di supporto concreto alle botteghe di eccellenza e all’attività musicale di qualità.

Ulrike Dederer nel suo laboratorio di Zurigo.

In questo modo, nella realizzazione di questo percorso di conoscenza e valorizzazione, tutti i soggetti si confrontano con continuità e acquisiscono maggiore consapevolezza della centralità del proprio ruolo nel panorama musicale contemporaneo. Grazie a una “Collezione diffusa di Strumenti Contemporanei” si otterrà una crescita continua di rapporti che permetterà la costituzione di un sistema finalizzato alla circolazione di risorse e competenze essenziali per i professionisti dell’attuale mondo musicale. Una realizzazione e una crescita che si stanno già materializzando, visto che già undici maestri liutai e archettai hanno voluto aderire a The String Circle, per la precisione Luca Baratto (Cremona, Italia), Michele Buccellè (Acquanegra Cremonese, in provincia di Cremona, Italia), Stefano Conia (Cremona, Italia), Ulrike Dederer (Zurigo, Svizzera), Mira Gruszow e Gideon Baumblatt (Werder, Germania), Gawang Jung (Cremona, Italia), Marco Nolli (Cremona, Italia), Emilio e Luca Slaviero (Cremona, Italia), Stefano Trabucchi (Cremona, Italia), Noémie Viaud (Danimarca) e Gregg Alf (Stati Uniti).

Stefano Conia, nel suo laboratorio cremonese, con un violoncello da lui creato.

Le Dimore del Quartetto è un’impresa culturale creativa che dal 2015 sostiene giovani quartetti per archi e ensemble di musica da camera internazionali nell’avvio alla carriera e valorizza il patrimonio culturale europeo, in un’economia circolare. Con una rete consolidata nell’ambito musicale e del patrimonio culturale, si occupa di progettualità attraverso l’organizzazione di festival e itinerari di viaggio, masterclass, corsi di perfezionamento e percorsi di formazione per musicisti, progetti didattici per scuole e università, formazione e attività di team-building per aziende, residenze artistiche e concerti in dimore storiche e altri luoghi di interesse culturale.

Da parte sua, la Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari tutela e promuove dal 1976 il valore della liuteria cremonese, classica e contemporanea. Il costante impegno di ricerca e riscoperta dei grandi maestri del passato e della loro opera, insieme con il riconoscimento del lavoro dei migliori costruttori di oggi, si traduce, quotidianamente, nella gestione e organizzazione del Museo del Violino e nell’allestimento di mostre e del “Concorso Triennale di Liuteria”, di ricerche, convegni, workshop e pubblicazioni capaci di catalizzare, grazie al rilievo dei contenuti scientifici e a proposte spesso inedite, l’attenzione internazionale.

Andrea Bedetti

Per maggiori informazioni:

www.ledimoredelquartetto.eu

www.thestringcircle.eu

www.museodelviolino.org