Il nome di Teodorico Pedrini dirà poco o punto a molti, eppure questo musicista e missionario lazzarista marchigiano, vissuto a cavallo del XVII e del XVIII secolo, rappresenta uno di quei personaggi che hanno dato una svolta decisiva affinché la musica colta occidentale venisse accolta e conosciuta nel lontano Oriente, una sorta di “Marco Polo musicale” che, oltre a vantare una preparazione musicale di primissimo ordine, fu dotato di uno spirito a dir poco avventuroso che lo spinse a lasciare il suo incarico di presbitero presso la basilica di San Giovanni in Laterano a Roma per prendere parte a una lunga missione che ebbe inizio nel 1702 e che lo portò dapprima a Parigi e poi, dopo essersi imbarcato a Saint-Malo, in America del Sud, prima in Perù e poi in Messico dove rimase fino al 1707. Da lì, raggiunse le Isole Marianne e poi le Filippine, Paese nel quale rimase altri due anni. Finalmente, nel gennaio del 1710 raggiunse Macao e, infine, nel febbraio dell’anno successivo Pechino, dove Pedrini venne ammesso alla corte imperiale in qualità di musicista, incaricato dal potente imperatore Kangxi di insegnare musica a tre dei suoi numerosissimi figli. Durante quel lungo soggiorno Pedrini divenne uno dei più influenti dignitari di corte, giungendo al punto di occuparsi della costruzione e del restauro di strumenti musicali dell’imperatore, oltre a far conoscere al mondo culturale mandarino la musica colta occidentale. Un ruolo fondamentale, il suo, visto che fino al giorno della sua morte, avvenuta nel 1746 (senza mai più fare ritorno in patria), Pedrini fu maestro di musica a corte anche di altri due imperatori, Yongzheng e Qianlong.
Il nome di questo musicista e missionario, poi, è da ricordare per un altro fatto, visto che fu autore delle uniche composizioni di musica occidentale realizzate in Cina nel corso del XVIII secolo, ossia le “Dodici Sonate a Violino Solo col Basso del Nepridi – Opera Terza”, il cui manoscritto originale è ancora oggi conservato nella Biblioteca Nazionale della Cina a Pechino, un’opera che è appunto al centro di questa registrazione effettuata dalle due artiste americane. Queste dodici sonate sono facilmente riconducibili allo stile corelliano che Pedrini ebbe probabilmente modo di studiare e approfondire durante la sua permanenza romana e la cui tessitura elegante e variegata viene ripresa appunto nel terzo opus del missionario marchigiano (fermo restando che questa è l’unica raccolta di Pedrini che è giunta fino a noi). L’approccio stilistico scelto dalla violinista Nancy Wilson restituisce pienamente lo spirito della composizione, nella quale il dialogo con il basso continuo non viene mai a depauperare la piacevolezza dell’ascolto, anche se tale registrazione è da consigliare soprattutto agli appassionati di musica barocca.
Decisamente buona la presa del suono, capace di restituire lo spazio sonoro e il dettaglio dei due strumenti, con una dinamica corposa e naturale.
Andrea Bedetti
Giudizio artistico: 4/5
Giudizio tecnico: 4/5
Teodorico Pedrini – “Complete Violin Sonatas”
Nancy Wilson (violino) – Joyce Lindorff (clavicembalo)
2CD Paladino – pmr 0057