A fine aprile, in concomitanza con la presentazione del volume “Luigi Dallapiccola e le Arti figurative”, è stata inaugurata un’associazione che si propone di raccogliere le partiture di tutte le opere e le diverse incisioni, disegni, pubblicazioni e studi sul e del grande musicista istriano

Luigi Dallapiccola (1904-1975).

Il Centro Studi Luigi Dallapiccola avrà sede a Firenze presso il Conservatorio “Luigi Cherubini” e il musicista e musicologo Mario Ruffini, uno dei maggiori studiosi e divulgatori del compositore istriano, ne è il presidente. Il Centro Studi avrà l’obiettivo di raccogliere le partiture di tutte le opere e le diverse incisioni, disegni, pubblicazioni e studi su e di Dallapiccola. Inoltre, come ha spiegato lo stesso Mario Ruffini, si propone di diffondere l’opera del grande compositore e la sua concezione della musica attraverso seminari, conferenze, concerti, collaborando con il Conservatorio fiorentino per una sinergia didattica con gli studenti, che avranno così a disposizione tutti gli strumenti per approfondire la conoscenza di questo musicista che ha segnato una pagina fondamentale dell’evoluzione musicale nel Novecento. Inoltre, aspetto non meno importante, si punterà anche a diffondere all’estero l’opera musicale di Dallapiccola attraverso la collaborazione con istituti stranieri, in Europa e in America, con le prime iniziative che verranno comunicate prima dell’estate.

Il musicista e musicologo Mario Ruffini, presidente del Centro Studi Luigi Dallapiccola.

È stato lo stesso presidente Mario Ruffini a raccontare quali sono stati i passaggi che nel tempo hanno portato alla nascita di questo Centro Studi: «Nel 1967, nel lasciare per limiti di età il proprio incarico di professore al Conservatorio “Cherubini”, Luigi Dallapiccola scrisse al Ministero proponendo che la propria Classe di Lettura della Partitura fosse assegnata a un suo meritorio studente, diventando così una sorta di Classe Dallapiccola. Il Ministero accolse la proposta e nominò Romano Pezzati. Costui, nel 2004 (in cui ricorreva peraltro il primo centenario della nascita del compositore istriano-fiorentino), andando in quiescenza, a sua volta scrisse al Ministero proponendo me, Mario Ruffini, come la persona più adeguata a ricevere in “eredità” la conduzione della Classe Dallapiccola. La proposta, pur essendo stata accolta dal Ministero con una risposta formale positiva, non andò in quell’occasione in porto. La direzione del Conservatorio “Cherubini”, che aveva fatto da tramite fra il maestro Pezzati e il Ministero, mi propose allora la creazione di un “Centro Studi Dallapiccola”. Un progetto che è rimasto silente per alcuni anni e che oggi è stato ripreso dal nuovo direttore del Conservatorio».

La stanza Luigi Dallapiccola al Gabinetto Vieusseux di Firenze.

Firenze, in precedenza, aveva già dedicato al compositore istriano, che aveva eletto il capoluogo toscano città nella quale risiedere e lavorare, un Fondo ospitato nel prestigioso Gabinetto Vieusseux, dando vita alla “stanza Dallapiccola” nella quale avevano trovato posto circa 240 autografi musicali, manoscritti di articoli e conferenze, la corrispondenza indirizzata al compositore, i diari, le registrazioni di concerti, oggetti personali, una consistente raccolta di fotografie e quadri e disegni della sua collezione privata.

Andrea Bedetti