In un paese (con la p minuscola) che fa di tutto per dimenticare il proprio patrimonio artistico e culturale, due realtà locali, il Trentino e l’alessandrino, puntano e credono nella Musica (con la m maiuscola), organizzando altrettanti festival che vantano programmi ricchi e variegati. Vediamo quali sono

Per come viene trattata in questo “paese dei cachi”, è sempre sorprendente sapere che, nonostante tutto, esistono realtà locali, istituzioni benemerite, sponsor coraggiosi che credono nei loro investimenti, organizzatori e direttori artistici che vanno avanti con entusiasmo e fiducia in nome della Musica (con la emme maiuscola). In un paese che si fregia del titolo di “patria della musica”, ma che se ne dimentica quotidianamente, soprattutto nelle stanze di un potere affaccendato perennemente in altre faccende, se il pubblico di appassionati, amanti, cultori della Musica (sempre con la emme maiuscola) ha la possibilità di assistere a eventi che offrono esempi dell’arte patrocinata da Santa Cecilia, lo deve quindi a quanti, in barba all’assenza quasi costante delle istituzioni, riescono a dare vita a concerti, manifestazioni, festival spesso allestiti in luoghi meravigliosi che solo questo strano e bistrattato paese riesce ad avere. Musica e luoghi, sia bene inteso, che tutti all’estero ci invidiano, ma che noi spesso e volentieri riusciamo a svilire, annichilire, soffocare. E tra quelle realtà musicali che nonostante tutto, con tenacia e passione, presentano programmi stimolanti, legati anche al loro territorio, ve ne sono due, entrambe in fase di svolgimento, la prima che si tiene in Trentino e l’altra nell’alessandrino.

L’ensemble L’Astrée.

Partiamo dalla prima manifestazione, “Settenovecento – Incontri musicali a Rovereto”, che si svolge in questi giorni nella cittadina trentina e in altre località limitrofe e che proprio quest’anno vede il suo debutto assoluto con un’edizione concentrata in tre weekend. Questo festival è nato da un progetto congiunto di WAM Festival Internazionale W. A. Mozart a Rovereto, del Centro Internazionale di Studi Riccardo Zandonai e dell’Accademia di Musica Antica, con il preciso obiettivo di unificare le numerose proposte musicali del territorio in un unico calendario di concerti. In questo modo, le tre realtà trentine hanno dato vita a un modello di collaborazione artistica, organizzativa e promozionale unico nel suo genere che, pur sfruttando i vantaggi della cooperazione, riesce a valorizzare l’individualità di chi vi ha aderito. La direzione artistica, condivisa da Angela Romagnoli (WAM Festival Mozart), Romano Vettori (Accademia Musica Antica), Diego Cescotti e Federica Fortunato (Centro Studi Zandonai), ha confezionato un cartellone che fa della varietà il suo punto di forza, accostando con una certa libertà generi musicali, periodi storici, ricordi, spunti di riflessione e luoghi. Il titolo di questa prima edizione, “Risonanze”, intende evocare gli echi musicali fra un’epoca e l’altra e celebra una serie di anniversari, di natura anche molto differente, che rimandano a una memoria sonora sfaccettata: dai 450 anni dalla nascita di Monteverdi al centenario della Prima guerra mondiale. Tra i prossimi appuntamenti di questo festival vi è un omaggio al Settecento, con in programma Le Quattro Stagioni di Vivaldi interpretate dall’ensemble L’Astrée, il Quintetto per clarinetto e il Concerto per flauto, arpa e orchestra di Mozart eseguiti dall’Ensemble de Salotti Musicali Parmensi, senza dimenticare, tra l’altro, il Quartetto dell’Orchestra da Camera di Mantova che eseguirà al MART musiche di Mozart, Webern, Šostakovič, tracciando un ponte ideale tra Settecento e Novecento, come vuole appunto il nome di questo festival. Tra gli altri appuntamenti, da segnalare il gran finale, in programma il 14 maggio, presso il Rifugio Coni Zugna, sul Monte Zugna, dove il Corpo Bandistico “Felice e Gregorio Fontana” di Pomarolo, diretto da Stefano Matuzzi, darà vita a brani in un luogo carico di storia, simbolo della Grande Guerra.

Il duo Sacchi-Hedlund che si esibirà domenica 21 maggio 2017 al Castello di Piovera.

Da fine aprile, invece, è in svolgimento la diciannovesima edizione di Echos, I Luoghi e la Musica, festival musicale itinerante nella provincia di Alessandria, tra concerti e visite guidate, degustazioni enogastronomiche, alla scoperta dei tesori in un territorio caratterizzato da un ricco e quasi sconosciuto patrimonio storico e artistico, con quindici concerti organizzati in ben quattordici comuni. Questa manifestazione è organizzata dall’Associazione Ondasonora, con la direzione artistica di Sergio Marchegiani, e tra i solisti e le formazioni cameristiche provenienti da tutto il mondo, ospita quest’anno, tra gli altri, Michael Bochmann, uno dei massimi violinisti inglesi viventi, in duo con Deniz Arman Gelenbe, camerista di spicco del Regno Unito (2 giugno, Voltaggio); Thierry Caens, noto trombettista francese (6 maggio, Casale Monferrato); l’Orquestra de Camara de Cascais e Oeiras diretta da Nikolay Lalov, che eseguirà un programma dedicato a compositori portoghesi e bulgari pressoché sconosciuti in Italia (28 maggio, Novi Ligure) e Olaf John Laneri, che porterà a Echos le prime due tappe del progetto che prevede l’esecuzione integrale in otto concerti delle 32 Sonate per pianoforte di Beethoven (6 maggio, Casale Monferrato e 3 giugno, Lu Monferrato). Gran finale, domenica 4 giugno a Volpedo, con Francesco Manara, spalla del Teatro alla Scala di Milano, che eseguirà l’integrale delle Sonate e Partite per violino solo di J. S. Bach.

A questo variegato programma musicale si aggiunge un fitto calendario di visite guidate e aperture straordinarie alla scoperta dei tesori artistici che la provincia di Alessandria custodisce nei suoi castelli (Castello di Piovera, XIV° sec.), nei suoi musei (come il Museo Civico e la Gipsoteca Bistolfi a Casale Monferrato e la Pinacoteca dei Frati Cappuccini a Voltaggio) e nelle sue chiese, teatri privilegiati dei concerti di questo festival, come l’Abbazia di Rivalta Scrivia (XII sec.), la Chiesa di San Domenico (XV sec.) di Casale Monferrato, la Basilica della Maddalena di Novi Ligure (XIV sec.), la Chiesa di Santa Maria e San Dalmazzo di Masio (XII sec.) nella quale sono appena terminati i lavori di restauro del trittico cinquecentesco e del grande crocefisso della navata laterale, la Chiesa di San Nazario a Lu Monferrato (XII sec.), la Chiesa dell’Assunta (XIII sec.) di Grondona e ancora, nella stessa Grondona, la Chiesa dell’Annunziata con i suoi affreschi cinquecenteschi, e la Chiesa di Chiapparolo dove è collocata una pala d’altare del Moncalvo.

Andrea Bedetti

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