Il pianista bulgaro Ivo Varbanov e la moglie, la collega toscana Fiammetta Tarli, hanno dato vita a Londra a una casa discografica la quale, oltre ad essere contraddistinta da un’alta qualità tecnica della presa del suono, adotta altri particolari e una precisa “filosofia” di pubblicazione. Ecco che cosa ci hanno detto in questa intervista
Abbiamo deciso di rispondere alle sue domande “a quattro mani”, dato che nella vita suoniamo spesso insieme! Dunque la sua sarà un’intervista a tre secondo la buona tradizione cameristica…
Per me va più che bene, Maestro Varbanov. Dunque, lei e sua moglie, la pianista Fiammetta Tarli, avete creato a Londra nel 2014 la Independent Creative Sound and Music (ICSM) Records, un’etichetta discografica che riporta come “motto” «fatta da artisti per gli artisti», in quanto anche lei, come Fiammetta, è un affermato pianista. Quali sono stati i motivi che vi hanno spinto a creare questa casa discografica? Evidentemente, non vi ritenevate soddisfatti di quelle che già si trovano sul mercato…
Più che di insoddisfazione parleremmo di controllo sul prodotto, che va visto in varie direzioni: molte volte le case discografiche chiedono agli artisti di registrare un certo repertorio, e dunque la scelta artistica primaria, ovvero che cosa registrare, non è più fatta dagli artisti medesimi, ma dalla casa discografica. Noi riteniamo che a volte anche opere registrate molte volte possono essere registrate di nuovo se l’artista ha una particolare affinità per una data composizione o repertorio, e dunque delle cose significative da dire in esecuzione. In secondo luogo, il controllo è tecnico, il che si riflette sulla qualità artistica della registrazione stessa: a volte le case discografiche non fanno attenzione alla qualità sonora della registrazione, purché sia il prodotto che loro hanno in mente. Noi riteniamo invece che, qualunque sia il repertorio registrato, si debba puntare alla qualità sonora più alta possibile. Molte delle uscite del nostro catalogo si rivolgono anche al pubblico audiofilo.
Riprendendo proprio le ultime parole della sua risposta alla precedente domanda, da quanto si può ascoltare, la ICSM Records pone molta attenzione, e ciò trovo che sia assai importante, alla qualità tecnica della registrazione, alla presa del suono, la quale viene effettuata da uno degli ultimi grandi sound engineers anglosassoni, ossia Tony Faulkner, oltre a fare riferimento su determinate apparecchiature, a cominciare dalla microfonatura, che appartengono di fatto al mondo dell’audiofilia, tanto è vero che, oltre ad offrire le incisioni del vostro catalogo nel formato CD e in quello di musica liquida, ossia files Hi-Res, vi rivolgete anche agli appassionati di registrazioni analogiche con dischi a 33 giri.
Sì, questa è una scelta primaria per noi, come accennavamo poc’anzi. Quest’anno usciremo con quattro registrazioni in formato LP e abbiamo inoltre in programma a breve scadenza di inserire sul sito della casa discografica i files ad alta definizione di cui lei parla, cosicché gli appassionati di audiofilia potranno ascoltare il nostro materiale con una qualità molto superiore a quella del formato CD.
Ogni etichetta discografica, soprattutto quelle che si occupano della cosiddetta musica classica, ha una sua “filosofia” progettuale, nel senso che il suo catalogo rispecchia una sua precisa connotazione di intenti e di obiettivi creativi. Alla luce di ciò, quale può essere la “filosofia” che contraddistingue la ICSM Records?
Noi ci interessiamo a tutta la musica, senza pregiudizi di genere, e abbiamo già incluso nel catalogo tre progetti jazz e tre di musica contemporanea a dimostrazione di ciò. Quello che conta nello scegliere un progetto è la qualità in senso assoluto: qualità musicale, originalità, artisti di grande valore anche se non necessariamente noti al mainstream, e qualità artistica a tutto tondo. Una registrazione secondo noi deve rispecchiare l’esperienza del concerto dal vivo. Molte registrazioni odierne sono piene di ‘tagli’ e modificano pesantemente il suono originale. Noi invece crediamo che la presa sonora debba essere fatta in un ambiente già dotato di risonanza naturale, come un teatro o una grande sala di registrazione. Questo consente di non modificare il suono ma di lasciarlo “al naturale”. Per quanto riguarda i ‘tagli’, per avvicinarsi il più possibile all’esperienza di un concerto dal vivo, devono essere limitati allo stretto necessario. Non vogliamo imperfezioni nel materiale sonoro che pubblichiamo, ma neanche la frase musicale spezzettata in mille mattoncini: quando questo avviene, la concezione architettonica dell’artista si perde completamente. Molto spesso abbiamo scelto intere sezioni di movimenti a contrastare questa tendenza moderna che rende le registrazioni sterili e prive di contenuto musicale reale. A dimostrazione di ciò, per esempio, il costo del montaggio dei Preludi di Debussy registrati da Dennis Lee è stato zero: secondo Tony Faulkner il lavoro di montaggio era talmente minimale da non ritenere necessario emettere una fattura per il montaggio medesimo. Un terzo aspetto che per noi è significativo è l’oggetto stesso del CD o dell’LP. Abbiamo scelto a tal fine il digipack e non il jewel case per i nostri CD perché è più estetico e robusto. Invece gli LP sono double-folded. Ai nostri giorni, la tendenza è quella di ascoltare musica online senza badare troppo alla qualità. Coloro che scelgono ancora di comprare una registrazione sotto forma di CD o LP sono i collezionisti o i veri appassionati. Per loro, ed anche per noi, l’oggetto della registrazione è molto importante. Ai nostri artisti chiediamo di scegliere un motto ad accompagnare la loro fotografia, che rispecchi il contenuto musicale o la loro filosofia di musicisti. La loro fotografia però non è mai in copertina, e anche questa è una nostra scelta precisa: riteniamo che la musica debba essere in primo piano e non gli esecutori. Anche questa è un’inversione di tendenza, pensando ad artisti che dichiarano che per loro la cosa più importante è la musica e non la promozione di se stessi, mentre poi il CD contiene due o più di loro foto, a cominciare da quella di copertina. Il nostro designer, che è appassionato di musica ed ascolta musica su un impianto audiofilo, vuole sempre ascoltare la registrazione per poter scegliere la copertina adatta e la paletta dei colori. L’opuscolo all’interno del CD non è solo informativo ma contiene idee musicali, spesso con il contributo del musicista stesso. Ogni dettaglio dell’oggetto registrato, sia esso CD o LP, contribuisce alla sua armonia e al suo valore artistico.
Per ciò che riguarda la seconda parte del 2022, quali sono le prossime uscite della vostra casa discografica? Avete intenzione di privilegiare determinati generi, soprattutto quello pianistico e cameristico?
Abbiamo molti progetti che vedranno la luce nel prossimo futuro. Non privilegiamo un genere in particolare: siamo ugualmente interessati alla musica pianistica, cameristica, jazz, contemporanea, musica per coro, musica orchestrale. Naturalmente, dato che siamo pianisti, ci capita spesso di prendere visione di progetti pianistici, ma questo non significa che li reputiamo più importanti del resto. Il catalogo di ICSM Records rispecchia, crediamo, il nostro approccio eclettico.
Andrea Bedetti