A tre mesi esatti dalla morte del celebre musicista, la compagine musicale ha voluto ricordare il suo creatore con un concerto tenuto al Duomo di Cittadella, gremito da tantissima gente. Ecco il resoconto dell’emozionante serata
Il Duomo di Cittadella è stato affollato come non si vedeva da tempo la sera del 6 dicembre, in occasione del Concerto di Natale tenuto dai Solisti Veneti, i quali lo hanno voluto dedicare al loro fondatore e direttore Claudio Scimone scomparso proprio tre mesi prima, il 6 settembre, dopo un’agonia durata alcune settimane e causata da una tragica caduta mentre il famoso musicista era in vacanza con la famiglia. Inoltre, era una delle primissime uscite al di fuori di Padova dell’ensemble orchestrale dopo la terribile perdita e si percepiva nell’aria un’emozione particolare, anche perché a Cittadella i Solisti Veneti sono di casa, visto che si sono esibiti moltissime volte, impreziosendo con la loro presenza la vita culturale della località veneta.
E, ancora una volta, nonostante fossero rimasti orfani di Claudio Scimone, questi musicisti con la loro esecuzione hanno fornito una prova esaltante delle proverbiali qualità espressive, toccando come si suol dire il “cuore dei presenti”. Se qualcuno del pubblico era curioso di vedere chi avrebbe potuto prendere il posto del grande direttore padovano, sarà rimasto forse deluso nel vedere che nessuno, almeno finora, lo ha fatto, poiché il primo violino Lucio Degani in modo “invisibile”, con sensibilità e pudore, si è assunto l’onere e l’onore della responsabilità di guidare il gruppo veneto. D’altronde, con questa decisione i Solisti Veneti non hanno fatto altro che riprendere l’antica pratica barocca di suonare senza essere guidati dalla figura del direttore.
Una scelta vincente, da quanto si è potuto ascoltare, grazie alla consueta coesione di questi musicisti che hanno fatto rivivere per un paio d’ore la magia della musica, con l’inizio del concerto dato da due composizioni dedicate alle festività natalizie: l’immancabile e tradizionale Stille Nacht di Franz Xaver Gruber e il Concerto in sol minore op. 6 n. 8, “fatto per la Notte di Natale”, di Arcangelo Corelli scritto ed eseguito per la prima volta presumibilmente proprio durante la Vigilia di Natale del 1690. La serata è stata caratterizzata e impreziosita dall’eccezionale presenza della talentuosa musicista rumena Andreea Chira, virtuosa del flauto di Pan, strumento antichissimo dal timbro inconfondibile e di raro ascolto. La giovane musicista che a dispetto dell’età si è già distinta su prestigiosi palcoscenici europei, ha sostenuto un programma dal barocco alla musica contemporanea e musica per film. Ecco allora che accanto alla trascrizione per flauto di Pan del Concerto in la minore n. 6 dall’Opera Terza L’Estro Armonico di Antonio Vivaldi, la giovane interprete ha deliziato il pubblico con un’inedita quanto affascinante versione del primo tempo Allegro dal Concerto in sol maggiore per flauto e orchestra di Carl Stamitz e con il celebre motivo Gabriel’s oboe composto da Ennio Morricone.
Nel ricco programma della serata non poteva mancare un richiamo alla tradizione popolare rumena, reinterpretato da Grigoraș Dinicu nel suo Hora staccato, brano caratterizzato da una scrittura virtuosistica che ha messo ancora in evidenza le eccezionali doti esecutive di Andreea Chira. Di pregevole fattura l’esecuzione, da Il Cimento dell’armonia dell’invenzione, del concerto n. 4 in fa minore L’inverno, dove il primo violino Lucio Degani ha saputo ben interpretare con eleganza e raffinatezza il ruolo solistico. Di notevole efficacia anche le Introduzioni e Variazioni su un tema di Rossini di Girolamo Salieri per clarinetto e archi, che hanno esaltato il solista Lorenzo Guzzoni, il quale ha arricchito la serata con le sue doti di esecutore raffinato e virtuoso. Inevitabile successo per tutti e alla fine ripetuti e prolungati applausi, che hanno portato all’esecuzione di alcuni bis.
Giusto ricordare i nomi di questi straordinari musicisti: Lucio Degani, primo violino; Chiara Parrini, Francesco Comisso, Enzo Ligresti, Michelangelo Lentini, Luca Falasca, Marco Bronzi violini; Giancarlo Di Vicari, Silvestro Favero viole; Gianantonio Viero, Giuseppe Barutti Violoncelli, Gabriele Ragghianti contrabbasso; Lorenzo Guzzoni clarinetto.
Claudio Rigon