Il nome del compositore padovano Giovanni Benedetto Platti, che visse e operò nella prima metà del Settecento, risulterà poco o punto conosciuto. Eppure, questo musicista, come ricorda giustamente Alberto Iesué nelle note di accompagnamento al CD, si pone fondamentalmente tra un Vivaldi e un Mozart. Un termine di paragone che, data la poca notorietà di Platti, potrebbe risultare esagerato o fuorviante per i più, ma che ha la sua ragion d’essere, se teniamo conto, al di là del fascino e della ballezza delle sue composizioni (come questo bellissimo CD dimostra), che l’autore in questione fu genialmente tra i primissimi nell’Europa barocca a concepire quello sviluppo strutturale che porta il nome di bitematismo, ossia di una linea musicale presentata e sviluppata sull’alternanza di due temi distinti, un elemento compositivo che sarà poi ulteriormente perfezionato dal periodo classico dato da Haydn e da Mozart. Ecco, allora, perché non appare esagerato o iperbolico il fatto di considerare Platti come un ponte ideale tra il cuore del barocco, immortalato dal nome di Antonio Vivaldi, e l’avvento di una nuova era musicale rappresentata da quella stella di prima grandezza che fu Wolfgang Amadeus Mozart. Dobbiamo questo CD alla perizia esplorativa di un raffinato organista e clavicembalista, il torinese Luca Guglielmi, il quale alla testa dell’ensemble cameristico Concerto Madrigalesco ha scelto tre concerti a “cembalo obligato”, una sonata per oboe solo e una sonata per cembalo solo di Platti, dando piena dimostrazione del valore compositivo di questo musicista. Un altro aspetto interessante è che queste sonate prevedono l’utilizzo non di un clavicembalo vero e proprio, ma di un cosiddetto “cembalo a martelletti”, ossia di quel primo esempio di pianoforte creato dal genio costruttore di Bartolomeo Cristofori, sttrumento che sicuramente Platti ebbe modo di scoprire e suonare nel periodo trascorso a Siena nel 1722, prima di trasferirsi in Germania, presso la corte del principe vescovo di Würzburg. L’interpretazione di Luca Guglielmi e dell’ensemble cameristico (formato da Liana Mosca e Ulrike Fischer al violino, da Teresa Ceccato alla viola e da Sara Bennici al violoncello, oltre alla presenza dell’oboista Paolo Grazzi), è un concentrato di perizia tecnica e di ricostruzione sonora, attraverso un colloquio e un fraseggio tali da esaltare la dimensione creativa del linguaggio musicale del musicista padovano. Un disco che ogni amante del periodo tardo barocco non dovrebbe lasciarsi sfuggire.
Allo stesso tempo, da non sottovalutare la qualità tecnica della registrazione, capace di omogeneizzare, soprattutto nei concerti a “cembalo obligato” gli strumenti, con un equilibrio tonale e un dettaglio davvero ragguardevoli, così come la dinamica, in grado di restituire la delicatezza timbrica della meravigliosa copia del pianoforte di Cristofori, costruito nel 1726, e realizzato da Kerstin Schwarz nel 1997.
Andrea Bedetti
Giudizio artistico: 5/5
Giudizio tecnico: 5/5
Giovanni Benedetto Platti – “Concerti per il cembalo obligato”
Luca Guglielmi (pianoforte) – Concerto Madrigalesco
CD Arcana A375