Per capire che cosa sia la pratica della trascrizione musicale si può prendere a prestito l’immagine della copertina di questo doppio CD, che ritrae due maschere, con quella di sinistra di colore scuro e quella di destra, perfettamente uguale nelle fattezze alla prima, di colore bianco. Ed è proprio questa differenza di colori che rende diverse queste due maschere, mutandone l’approccio visivo. La stessa cosa avviene nella musica, quando un compositore, in questo caso il grande musicista empolese Ferruccio Busoni, volle trascrivere al pianoforte alcune composizioni del sommo Johann Sebastian Bach, originariamente concepite per il clavicembalo, per l’organo e anche per uno strumento completamente differente, come la “Ciaccona”, che conclude la Partita n. 2 BWV 1004 per violino solo.
Ebbene, attraverso questa sensibile e sagace operazione trascrittiva, Busoni seppe offrire agli ascoltatori nuovi panorami, nuovi scenari appartenenti alla musica del grande Kantor, facendo capire che la musica immortale non lo è soltanto perché bella e profonda in sé, ma per il fatto che da essa e attraverso essa si può sempre attingere una nuova scintilla che mantiene viva la fiamma dell’interpretazione e della concezione originaria della composizione. Ecco perché la pratica della trascrizione è fondamentale, a cominciare dal fatto che essa, come la lente di ingrandimento che l’entomologo usa per osservare meglio l’insetto che studia, ci permette di conoscere, indagare, approfondire l’opera musicale presa in esame. Il doppio CD in questione contiene le trascrizioni complete fatte da Busoni, ossia i Preludi e Fughe BWV 532, 533 e 552, la Toccata, Adagio e Fuga BWV 564, la celeberrima Toccata e Fuga BWV 565, la Ciaccona BWV 1004 e dieci Preludi Corali, questi ultimi originariamente concepiti da Bach per organo.
L’interpretazione di questi capolavori da parte del pianista Sandro Ivo Bartoli è molto interessante, oltre a far trasparire un’indubbia commozione esecutiva. Se è vero che ogni opera del Kantor, sacra o profana che fosse, rappresentava un atto votivo alla gloria di Dio, non per nulla Bach alla fine di ogni sua partitura apponeva la locuzione latina Soli Deo Gloria, “Solo per la gloria divina”, in questa sua lettura è come se il pianista pisano abbia voluto dare una dimensione “laica”, “terrena” di questa musica, creata da un uomo per gli uomini. Attraverso l’esecuzione di Bartoli è come se Busoni avesse voluto far scoprire un Bach “umano, troppo umano”, introspettivo, riflessivo, pudico nelle sue sonorità e nei suoi timbri (i Preludi Corali sono paradigmatici, sotto questo aspetto), trasformando la sua musica in un conforto terreno dal quale, pur tuttavia, l’anima ne trova ristoro, ma senza abbandonarsi a proiezioni più o meno escatologiche.
La presa del suono, effettuata al Gran Teatro Giacomo Puccini a Torre del Lago, risulta essere più che buona, capace di circoscrivere lo strumento nello spazio sonoro, con una dinamica adeguata, soprattutto nei passaggi più tenui e delicati.
Giudizio artistico: 4/5
Giudizio tecnico: 4/5
Johann Sebastian Bach-Ferruccio Busoni – “Complete Transcriptions”
Sandro Ivo Bartoli (pianoforte)
2 CD Brilliant 94867