Tra coloro che nel corso della seconda metà del XVI secolo e i primi decenni di quello successivo andarono a impreziosire e ad esaltare il repertorio della viola da gamba ci fu anche un virtuoso inglese del quale sappiamo pochissimo, Daniel Norcome, nato probabilmente nel 1576 e morto nel 1647 o nel 1653. Dalle poche informazioni in nostro possesso sappiamo che questo virtuoso della viola da gamba fu principalmente al servizio dell’arciduca Albert a Bruxelles a partire dal 1602 fino al 1647, dopodiché si perdono le sue tracce. Una testimonianza dell’epoca, più esattamente quella di un altro eccelso esecutore di viola da gamba inglese, Christopher Simpson, cita Norcome e Henry Butler quali sommi virtuosi della cosiddetta division viol, un tipo di viola da gamba basso particolarmente indicata, come dice il suo stesso nome, per eseguire le divisioni, ossia un particolare tipo di variazioni, quindi destinata a brani musicali ricchi di ornamenti e di improvvisazioni.

La cover del CD Aulicus Classics dedicata alle Divisions per viola da gamba.

Di Norcome, Butler e di altri interpreti inglesi della viola da gamba di quell’epoca non fu stampata nessuna composizione, ma si sono fortunatamente conservate delle fonti manoscritte, soprattutto in un documento denominato US-NYp, Drexel 3551, vale a dire un manoscritto di divisioni composto di ottantaquattro pagine per viola bassa che si trova alla fine di una copia del Division Violist del già citato Christopher Simpson risalente al 1659. Questo prezioso e importantissimo manoscritto fece parte della collezione di Joseph William Drexel, un facoltoso banchiere americano della seconda metà dell’Ottocento, che nel corso degli anni realizzò una biblioteca di oltre seimila testi manoscritti e di partiture musicali di grande valore, che confluirono poi, a livello di donazione, nella New York Public Library.

Proprio traendo materiale dal Division Violiste dal Drexel 3551, il gambista Roberto Gini, con il clavicembalista Guido Andreolli, il liutista Dario Landi e il violoncellista Marco Angilella, ha registrato per l’etichetta discografica Aulicus Classics, un CD intitolato Viola da gamba-The Division Violist (Volume 1) Daniel Norcome, che presenta diciassette brani, cinque preludi di Christopher Simpson, provenienti per l’appunto dal Division Violist e dodici Divisions che fanno parte del Drexel 3551, di cui cinque di autore ignoto e i restanti dodici di Daniel Norcome (al di là dell’informazione relativa allo strumento utilizzato da Gini, una viola da gamba copia di Henry Jaye del 1624, costruita da Federico Löwenberger a Genova nel 2009, degli altri musicisti non sono citati le loro specifiche e gli strumenti impiegati il che, trattandosi di una registrazione filologica, trovo che sia una pecca rimarchevole).

Un manoscritto del XVII secolo contenente Divisions per viola da gamba.

Ad ogni modo, considero questo progetto discografico alquanto interessante poiché apre uno squarcio su un repertorio che, almeno nel nostro Paese, non è conosciuto e apprezzato come meriterebbe. Anche se il genere delle Divisions interessò diversi Paesi del vecchio continente, principalmente in Spagna, Italia e Germania nel Cinquecento, lo fece attraverso l’uso dell’organo e del virginale, mentre in Inghilterra fu anche una prerogativa che coinvolse, come ricordato, la tradizione della viola da gamba. Devo quindi supporre che quello presentato da Gini e dagli altri interpreti sia il primo di una serie di registrazioni dedicate specificatamente alle Divisions per viola da gamba, se si tiene conto che sono diversi i brani giunti fino a noi e che meritano di essere ascoltati per la loro inconfondibile bellezza.

Una bellezza che i quattro artisti in questione hanno saputo restituire ottimamente, dando vita a una lettura più che convincente, con Roberto Gini nel ruolo di assoluto virtuoso, capace di incastonare i vari brani presentati con precisione e brillantezza, in cui lo scopo delle ornamentazioni è quello di sfruttare appieno le potenzialità dello strumento ad arco, evocando una miriade di sfumature emotive che vanno dalla malinconia alla nostalgia, spaziando nella lietezza e nella passione attraverso l’affascinante lente d’ingrandimento dell’astrattezza dell’eloquio. Ciò che propongono queste pagine sonore è lo spicchio di un’epoca che si srotola davanti alle nostre orecchie con una singolare potenza introspettiva, esaltata dal suono dei quattro strumenti. Per chi vuole conoscere un lato di somma bellezza ed eleganza, in gran parte ancora sconosciuto.

Il busto marmoreo di Joseph William Drexel, opera di John Quincy Adams, esposto alla New York Public Library.

La presa del suono, effettuata da Silvano Landonio, non presenta imperfezioni di sorta, grazie a una dinamica sufficientemente energica che non manca di naturalezza e velocità. Il parametro del palcoscenico sonoro ricostruisce i quattro interpreti al centro dei diffusori, con la viola da gamba leggermente più avanzata rispetto agli altri strumenti, denotando un’apprezzabile profondità. Anche l’equilibrio tonale e il dettaglio forniscono il dovuto apporto per rendere piacevole e mai stancante di una registrazione che supera i settanta minuti di durata.

Andrea Bedetti

AA.VV. - Viola da gamba-The Division Violist (Volume 1) Daniel Norcome

Roberto Gini (viola da gamba) - Guido Andreolli (clavicembalo) - Dario Landi (liuto) - Marco Angilella (violoncello)

CD Aulicus Classics ALC 0101

Giudizio artistico 4/5
Giudizio tecnico 4/5