Il pianoforte e il fanciullino
Guardando lo spirito promotore che ha dato vita a questa recentissima registrazione della Da Vinci Classics e la playlist dei brani che contiene, non ho potuto fare a meno di pensare che l’ascolto di questo CD avrebbe
Guardando lo spirito promotore che ha dato vita a questa recentissima registrazione della Da Vinci Classics e la playlist dei brani che contiene, non ho potuto fare a meno di pensare che l’ascolto di questo CD avrebbe
Non nego che quando mi si offre la possibilità di poter ascoltare e valutare esecuzioni che riguardano la musica di Leoš Janáček, non posso fare a meno di ringraziare quella casa discografica e quel solo o più interpreti
Non è certo un mistero il fatto che Mozart, usando un’immagine “forte”, sia stato manicheo nel rapporto che ebbe con gli strumenti musicali. A folli amori provati nei confronti delle tastiere e degli archi, corrisposero odi profondi,
Quello presentato dalla pianista bergamasca Sara Costa, per l’etichetta discografica Da Vinci Classics, nel suo ultimo, recentissimo disco, dal titolo Evocations è un programma decisamente impegnativo dedicato a Johannes Brahms. Programma che inizia con la Sonata n.
Il ritorno al pianoforte, al suo strumento prediletto, fu per il disilluso e maturo Brahms come per una persona ritornare a trovare l’amico più caro, dopo anni e anni di lontananza, quando ormai buona parte della sua
Se si prende come esempio la voluminosa Guida alla musica pianistica che Piero Rattalino ha redatto e pubblicato nel 2012, non troveremo una sola riga dedicata alle opere per questo strumento di Ottorino Respighi, il quale, come si
La cosiddetta “trimurti” della musica sovietica del Novecento, formata almeno da quelli maggiormente conosciuti in Occidente sulla base di motivazioni del tutto differenti, ossia Dmítrij Šostakóvič, Sergej Prokof'ev e Aram Chačaturjan, fu tra l'altro
Quando penso a Claude Debussy e al suo fondamentale ruolo della nascita della musica nel senso moderno che intendiamo oggigiorno, mi piace ricordare un aneddoto raccontato dal grande musicologo francese naturalizzato canadese Jean-Jacques Nattiez, che ha dedicato diversi