Anche il mondo della musica colta, in anni recenti, ha dovuto fare necessariamente i conti con la tragedia del Covid e del conseguente lockdown. Sono tante le composizioni che sono state non solo create in quel lungo periodo di isolamento, ma anche quelle che sono state modificate, ridotte, trascritte per evidenti necessità di adattamento alle restrizioni dovute al virus. Uno dei molteplici esempi in tal senso viene dall’ultimissimo progetto discografico del compositore, chitarrista e liutista tedesco Hans-Jürgen Gerung, dedicato alla sua Missa Brevis nella versione per liuto e chitarra, adattamento di quella composta nel 2019 e ultimata poco prima che scoppiasse la terribile pandemia, per voci femminili, organo positivo, archi, flauto e chitarra.

Come spiega lo stesso compositore tedesco nelle succinte note di accompagnamento al disco, pubblicato dalla sua etichetta discografica Gerung-Arts&Music, proporre un’esecuzione della versione originale della sua Missa Brevis in quel terribile frangente storico sarebbe stato del tutto impossibile, quindi nel corso del lockdown elaborò l’idea di creare un “estratto” per i suoi due strumenti preferiti, la chitarra e il liuto, delle sei parti che compongono la sua pagina sacra, un’idea che inizialmente considerò come uno studio personale. Uno studio che, nell’ambito della riduzione di una partitura, solitamente oggi avviene tramite il pianoforte, ma che nel XVI secolo, come ricorda giustamente ancora Hans-Jürgen Gerung, veniva fatto attraverso lo strumento cameristico principale dell’epoca, vale a dire il liuto, visto che numerose partiture per liuto (sia con l’intavolatura, sia con una notazione musicale) sono state prodotte a quel tempo per quasi tutte le opere profane e sacre circolanti.
Un valore del tutto particolare e a dir poco profetico, se vogliamo, era stato dato dal compositore tedesco all’Introitus nella versione originale della Missa Brevis, basato sul Salmo 85, 1-3, presente nel Messale conservato nell’Abbazia di Mariawald a Heimbach, che si trova nella regione della Renania occidentale-Vestfalia, e le cui parole recitano testualmente: «Signore, porgimi l’orecchio e ascoltami, salva il tuo servo che spera in te, mio Dio, abbi pietà di me, Signore, a te invoco tutto il giorno».

Dunque, in attesa che venga registrata e presentata in disco anche la versione originale della pagina sacra, cosa che avverrà nel corso di quest’anno, come mi ha confermato lo stesso Gerung, intanto è possibile ascoltarne la versione ridotta per chitarra e liuto attraverso i sei arrangiamenti fatti dal compositore tedesco. È doveroso precisare che per rendere i paesaggi sonori più variegati, l’autore ha deciso di registrare ogni movimento con uno strumento diverso, tutti esemplari che appartengono alla sua collezione.
Così, il preciso ordine di utilizzo dei vari strumenti nelle sei parti della Missa Brevis è il seguente: 1) Introitus - liuto francese a nove cori costruito nel 1974 da Dieter Hense; 2) Kyrie - chitarra a sei corde costruita nel 1937/38 da Richard Wolfram; 3) Gloria - chitarra a dieci corde costruita nel 1990 da Pedro González; 4) Credo - chitarra a sei corde costruita nel 1984/85 da Erwin von Grüner; 5) Sanctus - arciliuto a dieci corde costruito nel 1998 da Günter Mark; 6) Agnus Dei - chitarra a dieci corde costruita nel 1993 da Andreas Dill.
Oltre a farmi avere il CD con la versione ridotta della pagina sacra per chitarra e liuto, Hans-Jürgen Gerung mi ha inviato anche le tracce della versione originale della Missa Brevis in una registrazione effettuata recentemente nel corso del Festival di musica contemporanea che si è svolto Oberstdorf, con Markus Utz che ha diretto l’Ensemble Cantissimo, affinché potessi effettuare un debito confronto. Naturalmente, allo stato attuale, posso fare una valutazione sulla base del CD ricevuto, anche se l’ascolto della versione originale dell’opera è stato ovviamente basilare per capire l’efficacia e la profondità dei sei arrangiamenti operati dall’autore per la sua versione ridotta per chitarra e liuto.
Una costante della produzione musicale di Gerung è quella di vedere nel suono una forma di riflessione fisica, una fonte di speculazione in cui l’atto vibrante diviene subito dopo elemento di ricordo, di assorta rimembranza. Anche nella versione ridotta della Missa Brevis si assiste a tale fenomeno; un fenomeno, si badi bene, assai composito nella sua essenza timbrica che scaturisce dai sei differenti strumenti utilizzati dallo stesso autore e che rappresentano altrettante stratificazioni speculative, ossia differenti punti di approccio a un canovaccio espressivo sempre in bilico tra una tradizione trasmessa dalla visione rinascimentale-barocca da una parte e una proiezione innovativa alimentata da un linguaggio più attuale.

Il cuore di questa pagina è dato sicuramente dal Gloria e dal Credo, la cui conformazione si trasforma in un costante dialogo, in un’apertura alla volontà dialettica, come se il periodo del lockdown avesse lasciato nel compositore e chitarrista tedesco un lascito traumatico, un incubo da mutare nuovamente in sogno. Da qui, suoni, accordi, timbri votati a una maggiore speranza, ribaditi da consonanze che sovrabbondano rispetto alle inevitabili dissonanze che rimandano al sapore del dolore, della sofferenza, dell’alienazione scaturiti dall’infestare del virus.
Come ogni altra composizione di questo musicista, anche la sua Missa Brevis, in attesa che venga pubblicata anche la versione originale, dev’essere ascoltata più volte per poterne percepire la profondità recondita, le varie stratificazioni la cui porta d’ingresso è data dalle sue differenze timbriche impartite dagli strumenti che ne sono gli artefici. È un atto di pensiero che si traveste da suono.
La presa del suono nel complesso è abbastanza buona, con i vari strumenti che riescono a trasmettere in modo sufficiente la loro timbrica, anche se la dinamica non è improntata a una grande energia. Ad ogni modo, i parametri di ascolto raggiungono la sufficienza ed è consigliabile, a mio avviso, un ascolto da effettuare in cuffia per catturare le sfumature enunciate dalle chitarre e dal liuto.
Andrea Bedetti
Hans-Jürgen Gerung – Missa Brevis (Six arrangements after the original score)
Hans-Jürgen Gerung (chitarra & liuto)
Gerung-Arts&Music
Giudizio artistico 4/5
Giudizio tecnico 3,5/5