Il poema Der Vogelsang oder die drey Lehren del letterato e poeta tedesco Christoph Martin Wieland apparve per la prima volta nel marzo del 1778 sulla rivista letteraria-politica Der Teutsche Merkur da lui diretta. Anche se oggi Der Vogelsang è un’opera che non viene quasi più letta, soprattutto nel nostro Paese, dove già in generale Wieland non ha mai avuto un grande successo (a parte il suo romanzo satirico Gli abderiti), a differenza di altri poeti e letterati della sua epoca, questo poema può suscitare ancora interesse per via del fatto che a livello formale si basa sul cosiddetto blank verse, ossia il verso libero, oltre a vantare una sua morale didascalica, la cui lezione si basa sul concetto che chi ha qualcosa merita di averlo solo se sa usarlo, più specificatamente, riguardo questo poema, apprezzare la sua bellezza godendone.

La cover del CD della TYXart .

La storia che racconta questo poema è presto detta: un uomo alquanto rozzo, Hans, entra in possesso di un bellissimo castello circondato da un vasto parco. Incapace di capirne e apprezzarne la bellezza, il protagonista si aggira nel parco, il quale è per così dire “magico”, dotato di un’anima, poiché si manifesta e vive solo quando un uccellino canta. Hans si accorge della presenza di questo piccolo uccello e dapprima ne apprezza il suo canto, per poi trovarlo ripetitivo e, infine, irritante. Così, lo cattura per venderlo al mercato. A quel punto, l’uccellino gli chiede di avere salva la vita, rimettendolo in libertà e poi gli propone un patto, se Hans lo libererà, lui gli darà tre buone lezioni per capire meglio la vita e le sue bellezze. La prima lezione è: non piangere per qualcosa che non hai mai avuto, la seconda: non abbandonare mai quello che hai, e l’ultima: non credere a tutto quello che senti. Infine, l’uccellino confida a Hans che c’è una pietra magica nel suo stomaco, capace di esaudire ogni desiderio. A quel punto, il protagonista del poema, che aveva nel frattempo liberato il piccolo pennuto, diventa quasi pazzo di rabbia per il fatto che l’uccellino lo ha ingannato, sia per quelle tre lezioni che la sua rozzezza gli impedisce di apprezzare, sia perché ora non può avere quella pietra magica. In realtà, la parabola fa capire al lettore, e implicitamente a Hans, che il suo comportamento il protagonista ha solo ingannato se stesso, poiché credendo alla fiaba della fantomatica pietra magica, ha violato tutte e tre le lezioni.

Il compositore amburghese Steffen Wolf.

Questo poema è al centro dell’opera musicale per quartetto per archi e recitazione che il compositore amburghese Steffen Wolf ha scritto nel biennio 2015-16 e che ora la casa discografica tedesca TYXart ha registrato, con il Kizuna Quartett, composto da Mitsuru Shiogai e Hedda Steinhardt ai violini, Minako Uno alla viola e Markus Tollmann al violoncello, e con la voce recitante di Jan Philipp Reemtsma, docente di lingua e letteratura tedesca ad Amburgo e specialista dell’opera di Wieland.

Premetto subito che si tratta di un’incisione che può apparire ostica per ascoltatori che non conoscono la lingua tedesca, anche se nel booklet è presente la traduzione in inglese (inoltre, la dizione di Reemtsma è perfettamente scandita e intellegibile per chi ha una sufficiente infarinatura della lingua germanica), e che il suo ascolto può dunque rivestire un interesse che deve concentrarsi sull’apporto musicale dato dal quartetto per archi. In bilico tra il linguaggio tonale e una ricerca dissonantica, ascoltandolo mi sono tornati alla mente gli ultimi quartetti di Zemlinsky e i primi due di Ligeti, questa struttura data dal suono ha in sé una sua autonomia capace di sganciarsi, di emanciparsi dalla presenza della voce recitante, anche se la linea musicale inevitabilmente si accoppia, per intensità, resa drammatica, dialettica, con la parola enunciata.

La voce narrante di Jan Philipp Reemtsma, Steffen Wolf e i componenti del Kizuna Quartett durante la registrazione del disco.

Buona la presa del suono, con i quattro parametri (dinamica, palcoscenico sonoro, equilibrio tonale e dettaglio) che permettono un’apprezzabile ricostruzione fisica della voce narrante, leggermente avanzata e posizionata sulla destra rispetto ai componenti del quartetto.

Andrea Bedetti

Steffen Wolf – Der Vogelsang - Rezitationsmusik für Sprecher und Streichquartett

Jan Philipp Reemtsma (voce narrante) - Kizuna Quartett

CD TYXart TXA21159

Giudizio artistico 3,5/5
Giudizio tecnico 4/5