Intervista al violoncellista e violista italiano che, oltre a occuparsi di questo genere musicale, ha voluto nel 2012 dare vita a un’etichetta discografica, la Baryton, specializzata in musica medievale, rinascimentale e barocca, ponendo grande attenzione alla qualità tecnica delle registrazioni

 

Maestro La Marca, come mai da musicista ha voluto dare vita a una nuova etichetta discografica, in un momento in cui il mercato presenta un numero esorbitante di case discografiche e per un ambito di nicchia, come può esserlo quello della musica antica e della musica barocca?

Per rispondere a questa domanda devo andare molto indietro nel tempo. La mia passione per la registrazione, intesa come catturare i suoni per poi poterli riascoltare, è nata quando avevo circa quattro anni. Il registratore a bobine della mia sorella maggiore, il glorioso “Geloso” risalente ai primi anni Sessanta, era, infatti, il mio gioco preferito. Mi piaceva registrare le sigle dei cartoni animati che amavo e, a volte, anche intere puntate che poi riascoltavo più volte. Ancora non erano stati inventati i videoregistratori e questo era l’unico modo per poter catturare un evento (in questo caso televisivo). Da allora è rimasta sempre viva questa passione. Dopo il mio primo Diploma di Conservatorio (attualmente ne ho quattro) ho avuto l’occasione di frequentare un corso professionale che trattava i temi del MIDI e dell’informatica musicale in generale. Ho poi seguito vari corsi di specializzazione sulla gestione dell’audio digitale e infine ho deciso, nel 1999, di affiancare alla mia attività di concertista la gestione di uno studio di registrazione. L’etichetta discografica, nata nel 2012, è stata la naturale estensione del lavoro fatto nel mio studio di registrazione. Non ho mai pensato a quello che poteva essere l’andamento del mercato, ma ho cercato sempre di occuparmi di quello che più mi piace fare. Ovviamente, siccome da musicista mi dedico principalmente alla musica antica, anche la mia attività da discografico ricalca quelli che sono i miei gusti musicali.

Gianni La Marca durante una seduta di registrazione.

Qual è la filosofia con la quale ha creato l’attuale catalogo? E su quali parametri decide di programmare una nuova incisione? Sono legati alla validità del progetto discografico in sé, dallo spessore artistico e tecnico dei suoi interpreti, dalla peculiarità dell’autore o degli strumenti musicali?

Come le dicevo prima, rispondendo alla sua precedente domanda, tutto avviene in maniera molto naturale. Nel campo della musica antica si fa spesso un lavoro di ricerca e riproposizione di brani in qualche modo “dimenticati” da secoli oppure si cerca di dare una nuova interpretazione ai brani ormai di repertorio. Spesso (ma non obbligatoriamente) sono coinvolto anche da musicista nei progetti che poi decido di produrre e quindi vivo il CD dalla fase della ricerca e trascrizione delle parti, dalle prove, ai concerti fino alla grafica, alla stampa e alla commercializzazione del prodotto. In qualche caso, sono stato convinto a produrre un CD semplicemente perché attratto dalla bontà del lavoro svolto e dal valore del progetto anche se registrato da un altro studio e che non mi vede protagonista in veste di musicista. Sempre, comunque, la grafica, il mastering finale e la stampa sono curate dal mio studio.

Ancora Gianni La Marca durante una sessione di presa del suono.

Oltre ad essere violoncellista e violista e proprietario della Baryton, lei è anche un tecnico del suono ed è colui che in buona parte effettua le prese del suono delle registrazioni per la sua casa discografica, facendo attenzione alla qualità audiofila del prodotto. Quanto l’ambiente artistico è attento all’aspetto audiofilo e quanto si viene ripagati dal mercato in tal senso?

Purtroppo, ormai si “consuma” la musica dove capita. Una volta dovetti fare i conti con un musicista protagonista di una mia produzione che ascoltava i CD solo in macchina, nel traffico, e aveva solo in mente il risultato sonoro di quella situazione. Io cerco sempre di costruire quello che a mio parere può essere il suono migliore per quel progetto e credo che questa possa essere l’unica strada da percorrere.

A proposito dell’attenzione che pone alla qualità tecnica e alla diffusione mirata delle sue registrazioni, contrariamente a quanto fa oggigiorno il mercato, che uniforma il suono rispetto alle varie forme di riproduzione d’ascolto (per lettori CD, per il PC con la musica liquida, per l’ascolto mirato con le cuffie), lei ha voluto sperimentare una nuova strada, quella che i CD della Baryton sono espressamente indicati per ascolti dedicati su impianti di media ed alta fedeltà, mentre i file che si possono acquistare dagli stores digitali, sono espressamente indicati per ascolti da effettuare con PC o su altri apparecchi non rigorosamente di alta fedeltà.

Si, è vero. Da qualche tempo offro varie versioni delle mie produzioni. I files distribuiti sugli stores digitali (dal 2012 tutte le produzioni a marchio BARYTON sono disponibili anche su questi canali) sono stati preparati per “suonare bene” anche se riprodotti con le piccole casse di un PC portatile mentre i CD sono pensati per essere ascoltati al meglio su impianti Hi-Fi di fascia medio/alta. Faccio l’esempio del CD “Guerra Amorosa” che vede protagonisti tre strumenti che hanno come peculiarità la risonanza e la grande quantità di suoni armonici. La viola d’amore, il baryton e la viola da gamba sarebbero stati penalizzati da un taglio drastico di suoni armonici per permettere la riproduzione su qualsiasi supporto e invece, nel suono del CD, riescono a rivelare tutte le loro meravigliose risonanze.

Ci può anticipare titoli futuri che registrerà per la sua etichetta discografica e, a proposito di file audio per la musica liquida, la Baryton, in nome di una filosofia audiofila, metterà a disposizione del mercato in un prossimo futuro anche file in alta risoluzione per l’ascolto su impianti di alta qualità?

In questi giorni stiamo lavorando su di un progetto discografico dell’Ensemble Terra d’Otranto che propone un CD contenente brani cantati in una antica lingua parlata in alcune zone del Salento, il Gryco. Le origini di questo linguaggio sono ovviamente legate al greco ma, come accade spesso per queste minoranze linguistiche, ha conservato le caratteristiche di un greco antico, non più in uso nella penisola ellenica. Il CD uscirà il 14 ottobre ed è stato inserito nella Programmazione Puglia Sounds Record 2018. BARYTON è sempre stata all’avanguardia nella distribuzione digitale e, sicuramente, si adeguerà velocemente anche alla distribuzione di files ad alta risoluzione.

Andrea Bedetti