Pollock Project, visionary art-jazz

«In questo album abbiamo cercato percorsi musicali inusuali e poco battuti, incontrando registi, pittori e fotografi che sono diventati dei veri e propri alter ego della nostra musica. Penso a Istvan Horkay e Mark Street, ma soprattutto ad Andrea Bigiarini e ai fotografi del New Era Museum. Continuo a credere che l’incontro tra le arti porti sempre a risultati inaspettati e non omologabili, quindi sorprendenti e vitali». Attraverso questa nota stampa il percussionista Marco Testoni introduce il nuovo lavoro firmato dai Pollock Project dal titolo “AH!” (Be Human Records, 2016), richiamando una celebre espressione del Kena Upanishad: “Ciò che nel fulmine abbaglia, fa chiudere gli occhi e fa esclamare AH!”. In questo album, rispetto al precedente “Quixote” (Tre Lune Records, 2013), troviamo al fianco di Testoni una rinnovata line up, completata dalla cantante Elisabetta Antonini e dal sassofonista Simone Salza, oltre a una serie di musicisti ospiti, tra i quali Primiano Di Biase al pianoforte e Mats Hedberg alle chitarre. 
La scaletta si compone di dieci brani, nei quali incontriamo una vasta gamma timbrica, nella quale confluiscono anche archi, flauto, elettronica, suoni campionati e spoken word, per un insieme segnato da originalità espressiva e forme mai prevedibili. Ne deriva un’immagine sonora multiforme, dove l’elemento percussivo funziona sia come fattore ritmico, sia da riferimento melodico, in un’atmosfera espressiva variabile e in continuo mutamento, come in situazioni dal tiro dance dell’iniziale Aura alle frasi sussurrate che introducono Mystical PR, fino al patchwork surreale di Gonzo Entertainment. Testoni cura in maniera dettagliata gli arrangiamenti, e ogni ingrediente sonoro è pensato, accostato e incastrato agli altri con un approccio fantasioso, per un risultato decisamente distante da soluzioni di comodo e cliché formali.

Roberto Paviglianiti

Pollock Project

AH!

Be Human Records, 2016