Padova commemora Rossini con il Barbiere di Siviglia
In occasione del centocinquantesimo anniversario della morte del compositore pesarese, il Comune della città veneta, con la collaborazione del Teatro Stabile del Veneto e della Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto, mette in scena il suo capolavoro nella cornice del Castello Carrarese, con un cast di altissimo livello
Il 2018, come si sa, è l’Anno Rossiniano, indetto per commemorare i 150 anni dalla scomparsa di Gioachino Rossini e il Comune di Padova, con la collaborazione del Teatro Stabile del Veneto e della Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto, porta il suo contributo mettendo in scena nella cornice del Castello Carrarese di Padova, il 2 agosto 2018 alle 21.15, il suo capolavoro, Il barbiere di Siviglia. Il nuovo allestimento, una coproduzione con il Comune di Bassano del Grappa – Opera Festival, è affidato al giovane regista Yamal Das Irmich che, con lo scenografo Mattia Paoletti, si è concentrato su quest’opera dal ritmo incandescente che parla di amore e di denaro, i quali sono sintetizzati sulla scena da una grande cassaforte/scatola magica che custodisce la ricca Rosina e, accanto, dal negozio di Figaro, che si illude di saper gestire le vite degli altri, in particolare quelle di Rosina e del Conte d’Almaviva, i quali incarnano invece l’amore senza avidità.
Sul podio dell’Orchestra di Padova e del Veneto e del Coro Lirico Veneto il direttore Nicola Simoni. «Sono emozionato ed onorato di dirigere quest’opera in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dalla scomparsa di Rossini. Penso che sia un vero capolavoro dell’opera buffa, un emblema della “comicità all’Italiana”, in cui il compositore pesarese trova il giusto equilibrio tra la vitalità ritmica, l’eleganza della linea e del fraseggio belcantista», ha detto il direttore veneto, il quale sarà affiancato da un cast di altissimo livello, il baritono lucchese Massimo Cavalletti che vestirà i panni di Figaro, mentre Rosina sarà interpretata dal mezzosoprano friulano Alessia Nadin e il tenore Pietro Adaini, giovane talento siciliano, sarà Il Conte d’Almaviva. Infine, il basso bergamasco Gabriele Sagona, già nel pieno di una brillante carriera, interpreterà Don Basilio e il basso-baritono milanese Giovanni Romeo avrà il ruolo di Don Bartolo.
Rossini, com’era sua consuetudine, realizzò la partitura con leggendaria rapidità, ma la prima esecuzione, avvenuta il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina di Roma, fu molto contestata (soprattutto dai sostenitori del “classicista” Giuseppe Paisiello), al punto di trasformarsi, insieme con La traviata e Madama Butterfly, uno dei fiaschi più famosi della storia dell’opera.
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Andrea Bedetti