Dopo il consueto avvio estivo all’aperto, la Stagione Lirica di Padova torna nella cornice del Teatro Verdi con una delle pagine più note di Vincenzo Bellini: la tragedia lirica in due atti I Capuleti e i Montecchi. La produzione è andata in scena lo scorso 23 ottobre, frutto della collaborazione del Comune di Padova e dei Comuni di Treviso e Rovigo e la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi. Bellini si dedicò alla scrittura di quest’opera con non poche pressioni da parte del Teatro La Fenice di Venezia che, visto il ritardo di Giovanni Pacini nella stesura dell’opera commissionata, lo impegnò per sostituirlo. Contattato Felice Romani e visti i tempi più che ristretti, i due decisero di riadattare il libretto scritto alcuni anni prima per il Giulietta e Romeo di Nicola Vaccaj, che ben si adattava al cast scritturato per l’opera paciniana.
L’allestimento proposto al Verdi, con la regia di Stefano Trespidi e le scene di Filippo Tonon, ha saputo coniugare il minimalismo degli elementi riempitivi della scena con la pienezza dei fondali; Bruno Ciulli ha sapientemente sfruttato questi spunti, oltre ai costumi (sempre di Tonon) per degli appassionanti e apprezzati giochi di luci e riflessi. L’imponente cornice racchiude parzialmente la scena e crea un livello rialzato rispetto al consueto svolgimento dell’azione. Un simbolismo importante che separa i momenti fiabeschi e salienti della storia da quelli più vicini al pubblico. A chiusura di questa cornice, un sipario appena trasparente che lasciava intravedere i riflessi dei movimenti e le luci della scena che sarebbe succeduta, creando un legame tra tutti gli interventi sul palco: passati, presenti e futuri.
Si apre la scena con un impegnativo inizio per il coro, non sempre in sintonia e poco coeso. Serve arrivare alla cavatina di Romeo Se Romeo t’uccise un figlio per un miglioramento nella coordinazione. Anche il Tebaldo di Davide Tuscano è sembrato avere delle difficoltà nella prima fase, giusto il timbro e la dizione, ma molto forzata la voce, specie nel registro acuto, con un risultato spesso andava a coprire il resto degli elementi e dell’orchestra, mentre il tenore è apparso decisamente risollevato nel duetto finale Stolto! Che lo ha visto impegnato con Romeo.
Per chiudere, anche il Romeo en travesti del mezzosoprano Paola Gardina ha avuto un inizio rallentato: comincia in sordina abbastanza tentennante nella prima apparizione nei panni di ambasciatore, ma poi recupera lentamente verso un ottimo exploit nel duetto con Giulietta Sì, fuggire a noi non resta. Per le note di merito, risollevano la rappresentazione i bassi Abramo Rosalen nei panni di Capellio e William Corrò in quelli di Lorenzo. Due vocalità a dir poco importanti e, quando insieme, davvero ben coese, senza rischio di sovrapporsi, nonostante il simile registro. In particolare, nei brevi dialoghi nelle primissime scene. Un ulteriore plauso va allo stesso Corrò nei momenti in cui è impegnato con Giulietta nel secondo atto. Infine, protagonista e a dir poco acclamata dal pubblico, Francesca Pia Vitale, soprano nel ruolo di Giulietta. Inizio estremamente pulito e ordinato con la romanza Oh! Quante volte, poi di nuovo nell’aria Morte io non temo, splendidamente affiatata con Corrò.
Lodevole l’intervento dell’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Tiziano Severini. La vocazione prettamente sinfonica dell’orchestra si fa sentire nei momenti dei fiati solisti, particolarmente imponenti, e nei ppp, davvero presi alla lettera.
Marco Pegoraro
Giudizio artistico 4/5
Vincenzo Bellini - I Capuleti e i Montecchi
Teatro Verdi di Padova
Regia Stefano Trespidi
Scene e costumi Filippo Tonon
Luci Bruno Ciulli
Orchestra di Padova e del Veneto
Direttore Tiziano Severini
Coro Iris Ensemble
Maestro del Coro Marina Malavasi
Giulietta Francesca Pia Vitale
Romeo Paola Gardina
Tebaldo Davide Tuscano
Lorenzo William Corrò
Capellio Abramo Rosalen
Comune di Padova
Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche
Coproduzione con i Comuni di Treviso, Rovigo e la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi
Prossime rappresentazioni
2, 4 dicembre 2022
Teatro Mario Del Monaco, Treviso